LE ANTICHE CITTÀ DI CAVA D’ISPICA
INA
Nella Cava d’Ispica, dall’età del bronzo (periodo cd. Castellucciano – 2200-1450 ca. a.C.) in poi erano site due “Città delle Caverne (trogloditiche) a sud-est, attorno alla roccaforte della “Forza” c’era Ispa o Ina, a nord-ovest la città di Tyracina (cfr. M. Trigilia, Ina e Tyracina le antiche città di Cava d’Ispica).
IL SITO. Il grande geografo Tolomeo (II d.C.) indica una Ina o Hena, collocandola all’interno tra Mozia e Pachino, nella punta sud-est della Sicilia (Holm). Autorevole conferma che Ina va identificata con il grande agglomerato trogloditico di Hipicefundus, come dice l’archeologo E. Pais, è data da tre autori bizantini (Stefano, Guidone e il Geografo Ravennate) e dalle carte geografiche, sia quelle derivate da Tolomeo, sia quelle della “Sicilia Antiqua”. Prova decisiva è data dalla necropoli scoperta dall’ispicese Innocenzo Leontini in contrada “Albero dei sospiri”, nel 1911. A giudizio dell’Orsi, era “prettamente greca e arcaica (VII sec a.C), e doveva trovarsi nei pressi non “di un villaggio ma di una piccola città, di cui si conosce il nome e un po’ di storia, ma non l’esatta posizione topografica”: Ina appunto! Essa era sita nel “Fortilizio”, nel fondo cava e nei ciglioni e pianori circostanti e le sue rovine sono attestate dal Fazello (sec.XVI), dall’Houel (fine’ 700) e anche dall’archeologo Cavallari (fine ’800).
STORIA. Secondo Stefano Bizantino, scrittore del VII sec. d.C., Ina o Ispa, Icana, fu fondata da Siracusa nel 664 a.C.. Essa, nell’ambito della sua politica espansionistica nel sud-est della Sicilia, nello stesso anno fondava Acre e in seguito Casmene nel 643 e Camarina.nel 598. Nessun posto migliore e più strategico come la rocca di Ina poteva essere scelto per assicurare il suo dominio nell’angolo sud-est dell’Isola e tenere a bada i forti nuclei indigeni (Freeman). Dallo storico Filisto sappiamo che nel 552 a.C. gli Inensi si allearono coi Siracusani nella guerra contro Camarina che fu distrutta. Nel 440 Ina si schierò invece con le città sicule alleate di Ducezio contro Siracusa, che, dopo la sua morte, le riconquistò. Nel 212-210 a.C. Ina, assieme alla maggior parte delle altre città siciliane si schierò coi Romani nella loro vittoriosa guerra contro Siracusa; lo conferma il poeta latino Silio Italico che con l’espressione “quelli che bevono l’Ispa”, “fiume vicino a Capo Pachino”, indica gli Ispicesi. (Gaetani e Amico). Per questo i terreni di Ina, piccola città ma con discrete risorse, non furono espropriati e fu una “civitas libera”. Era compresa, dice Cicerone, fra le “decumane”, che pagavano ogni anno a Roma la decima parte dei loro proventi agricoli, mutata poi (Plinio, 1°sec. d.C.) in tributo annuale (stipendio). Nel 73-71 a.C., assieme ad altre 51 città, Ina testimoniò contro il Pretore Verre per i suoi abusi ed espoliazioni ai danni degli agricoltori.
LA CAVA D’ISPICA
ARCHEOLOGIA STORIA E GUIDA
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