LA VISITA

 

   La Cava d’Ispica è una stretta e grandiosa vallata, lunga circa 13 Km., incisa nel tavolato calcareo ibleo da un fiume primordiale ormai scomparso. Essa presenta un alto interesse paletnologico, archeologico, storico e paesaggistico che, insieme all’aspetto orrido e primitivo ed alla caratteristica flora, la rendono molto suggestiva. Perciò, dal 1700 ad oggi, ha attirato ed attira molti viaggiatori e turisti italiani e stranieri.

   Si consiglia di iniziare la visita di buon mattino dalla testata Sud. Si esce dalla città di Ispica per la panoramica strada della barriera e si devia a sinistra per andare a visitare il Parco Archeologico della  “Forza”. Il  sito, abitato  dalla  preistoria  al  terremoto  1693,  ha al centro i resti del Palazzo

Fortezza degli Statella e ad est quelli dell’Antica Annunziata. Si visitino anche il Centoscale, la Scuderia ed il piccolo Museo e si giri intorno sugli spalti per ammirare il superbo panorama della Cava. Vale certo la pena di scendere nel fondo della Cava per visitare l’antica Chiesetta di S. Maria con gli affreschi medievali e farsi una piacevole passeggiata nel fondo valle. Superata la “Pietra Grossa”, sulla sinistra c’è il cd. “Volto di Cristo” scolpito nella roccia. Più avanti, a sinistra, si può salire alle “Grotte Lintana”, davanti ad un’enorme caverna, dove c’è un sacello rupestre con un pannello raffigurante S. Ilarione. Meno di un Km. più avanti, subito dopo lo sbocco a destra di una cava più piccola, si ascende per la cd. “Scalauruni”, alla grotta di S. Ilarione, l’eremita taumaturgo palestinese vissuto nella Cava dal 363 al 365 d.C..

   Se si ha tempo, in auto, a meno di un Km. della Bufali-Marza, per un sentiero a destra, si giunge alle Catacombe di S. Marco, il più vasto ipogeo paleocristiano della provincia, del IV-V sec. d.C. Un’altra catacomba con due monogrammi costantiniani si trova in contrada Sulla.

   Il pomeriggio si visita la testata nord-ovest, modicana. Vi si giunge in auto dal bivio a metà strada della Ispica-Modica. I punti di maggiore interesse sono la Grotta di S. Nicola, con tracce di pitture bizantine e la Larderia, catacomba del IV sec. d. C. Nei pressi, la chiesetta bizantina di S. Pancrazio a pianta tricora e la necropoli eneolitica di Baravitalla con una tomba ornata da finti pilastrini. Nella via del ritorno, a 4 Km. ca., vicino ad una casa cantoniera, si svolta a sinistra e, dopo 1,6 Km. ancora a sinistra per un 1 Km. fino ad un caseggiato, donde si scende per un viottolo tortuoso fino al cd. Castello, grande complesso di abitazioni rupestri a più piani comunicanti, abitato in età tardo antica e medievale e fino a tempi recenti: si ammiri il magnifico panorama.

 

 

LA CAVA D’ISPICA

ARCHEOLOGIA STORIA E GUIDA

 

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