LA CHIESETTA DELLA “BARRIERA” E LA MATRICE

   Nel 1996 è venuta alla luce, poco oltre l’ingresso del “Fortilizio”, una chiesetta rupestre. Si tratta di una chiesetta di modeste dimensioni, con piccole abside, altare e aula per i fedeli. È da escludere che si tratti dell’antica Matrice di S. Bartolomeo, che era ben più grande ed aveva diversi altari laterali. Inoltre la data più antica, 1480, segnata nella parte alta dell’abside, che verosimilmente riguarda la fondazione, non corrisponde a quella della Matrice, che sappiamo esistente nella prima metà del Trecento, e risalente all’età normanna (XI-XII sec.).

   Si tratta dunque di una delle numerose chiesette rupestri tardomedievali della zona, attestate nelle Visite dei Vescovi Siracusani dal 1520 in poi e negli scritti del Moltisanti, Fronterrè, Arminio.

   Il sito della Chiesa Madre è stato individuato dall’archeologo Aldo Messina, che nella parete rocciosa antistante il Fortilitium ha rilevato la sua abside e i due pilastri laterali. Ulteriore conferma è data dalla presenza, secondo la tradizione, della vicina “porticella”, ora ostruita dal muro di cinta, coi gradini d’accesso, che ancora si vedono intagliati nella roccia; e soprattutto dal fatto che, come scrive il Moltisanti, quando negli anni trenta fu costruito il “Macello” e scavato il vicino pianoro, ora a livello più basso dell’abside, fu rinvenuta una grande quantità di ossa, poi portate al cimitero, che dovevano certamente appartenere al grande sepolcreto della detta Chiesa Madre.

 

 

 

LA CAVA D’ISPICA

ARCHEOLOGIA STORIA E GUIDA

VAI AL SOMMARIO

 

 

 

 

E' vietata qualsiasi riproduzione senza l'autorizzazione esplicita dell'autore Melchiorre Trigilia.

(Trigilia Prof. Melchiorre, Via Raffaello 80, Ispica (Rg.) 97014. email: mtrigilia@gmail.com)

 

E-mail: info@centrostudihelios.it

In collaborazione con l'Associazione Culturale "Heritage Sicilia"

Centro Studi Helios       Heritage Sicilia