IL VIGNALE DI S. GIOVANNI
I recenti scavi (2006-7) nella parte terminale della “Barriera” e nel cd. “Vignale di S. Giovanni”, hanno portato alla luce 27 fosse sepolcrali, datate dal terzo al V secolo d.C., e quindi, aggiungiamo noi, appartenenti alla prima comunità cristiana di Hispicaefundus; altri 46 sepolcri appartengono invece alla successiva età bizantina. Nel terreno sono stati rinvenuti resti mescolati, che vanno dall’eneolitico all’età normanna.
Nella parete rocciosa prima della Chiesetta di S. Giovanni, è stata scoperta un’altra piccola necropoli con 17 grotte su tre livelli e scale d’accesso. E’ stata anche ripulita dai depositi un’antica chiesa rupestre, trasformata in età tardo-medievale in calcara. Al di sopra, sulla cima del costone roccioso, è stata scoperta una tomba a tholos, che è probabilmente quella già nota al Moltisanti (1950, p. 18), di notevole interesse per la presenza del letto funebre, come quella segnalata dal Guzzardi all’interno della Cava (v. sopra).
Accanto al cd. “Mulino dei tre Ladri”, che è stato restaurato assieme alla Chiesetta di S. Giovanni, le tombe scavate nella roccia hanno la risega; alcune sono tombe di famiglia, ed in una, con chiusura interna più piccola, sono state rinvenute ossa di un bambino.
Nella parete rocciosa sottostante il Convento dei Frati Minori, S. Maria di Gesù (contrada Palazzelli), sono state scoperte, con grande sorpresa degli archeologi, altre quattro tombe a tholos; ed altre ancora nelle vicine contrade “Scalaricotta” e S. Marco. Ma negli ultimi anni numerose tombe simili sono state portate alla luce nella Sicilia centro-meridionale, nell’area tirrenica e ben 25 nel Siracusano. Sono tombe con camera rotonda scavata nella roccia e volta a botte. Poiché presentano lo stesso modello delle monumentali famose tombe in muratura di Micene, sono una prova sicura, confermata dai rinvenimenti ceramici, degli influssi e degli scambi commerciali con la civiltà micenea (sec. XIII a.C.), anche nella nostra zona; ben quattro-cinque secoli prima della colonizzazione greca della Sicilia!
Allo sbocco della Barriera, nel piano dopo la Chiesetta di S. Giovanni, rimosso lo strato di terra che li copriva, sono stati scoperti resti di basi in pietrame di capanne castellucciane; la zona, che faceva parte di un piccolo insediamento, è stata recintata.
GLI SCAVI NEL VIGNALE DI S. GIOVANNI
GROTTA CASTELLUCCIANA CON LETTO SEPOLCRALE IN CONTRADA S. GIOVANNI
ALTRA CHIESETTA RUPESTRE
IL MULINO DEI TRE LADRI
SEPOLCRI SUB DIVO PALEOCRISTIANI-BIZANTINI
DAVANTI AL MULINO
LA CAVA D’ISPICA
ARCHEOLOGIA STORIA E GUIDA
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