La Cattedrale di Palermo:
Gli interni
[Il numero tra parentesi quadra, indica la posizione all'interno della mappa della Cattedrale.]
Navata centrale
La navata centrale presenta ai lati ampie arcate che poggiano su capitelli sostenuti da colonne provenienti dalla struttura normanna e addossate su pilastri su cui poggia la volta a botte. A ridosso dei pilastri sono state collocate nel 1952 alcune delle statue provenienti dalla Tribuna gaginiana demolita durante il grande restauro del 1781- 1801. Nella navata centrale, nei pilastri all'altezza dell'ingresso vi sono due acquasantiere a sinistra è l'acquasantiera [9] eseguita da G. Spatafora e A. Ferraro nel 1535, a destra l'acquasantiera [16] attribuita a Domenico Gagini (XV sec.).
Presbitero [1]. Sotto la cupola si trova l'altare conciliare realizzato da Vincenzo Gorgone. Ai due lati, gli stalli lignei in stile gotico catalano (1466). Dalla chiesa normanna provengono il candelabro e il trono episcopale sulla sinistra. In alto nel catino e nella volta del coro due affreschi di Mariano Rossi realizzati tra il 1802 ed 1803: "La cacciata dei Saraceni ad opera dei Normanni" e "L'Assùnzione della Vergine e le quattro virtù cardinali". Il presbiterio è chiuso dal catino absidale in cui è posto l'altare di F. Pinistri (1794) e sopra di esso la statua del Cristo Risorto. Questa statua si trovava inizialmente nella tribuna gaginiana demolita durante il grande restauro del 1781-1801, altre statue dell'antica Tribuna sono collocate in nicchie ricavate nelle pareti del presbiterio.
Navata destra:
Cappelle delle Tombe Reali [13], [14]. La prima cappella [13] contiene il sarcofago di Enrico VI (1197) imperatore del Sacro Romano Impero e padre di Federico II, dietro quello della moglie Costanza di Altavilla (1198). La seconda cappella [14]contiene il sarcofago di Federico II (1222) assieme al corpo di Pietro II d'Aragona e a quello di una donna. Dietro si trova il sarcofago di Ruggero II (1154). Incassati nella parete di sinistra vi sono le tombe di Guglielmo d'Aragona (1338)
Cappella Madonna della Lettera [15]. E' la terza cappella (subito a sinistra dell'ingresso) sull'altare è posto il dipinto bizantineggiante della Vergine con il Bambino di Antonio Filocamo.
Cappella di S. Ignazio [17]. E' la quarta cappella (subito a destra dell'ingresso). Sopra l'altare il dipinto di Pietro Novelli della "Apparizione della vergine ai SS Ignazio di Loyola e Francesco Saverio (1633-1634).
Cappella del Beato Pietro Geremia [18]. E' la quinta cappella, sopra l'altare la tela di Antonio Manno (1785) dedicata al Beato Geremia.
Navata centrale
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Acquasantiera D. Gagini
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Acquasantiera Spatafora/Ferraro
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Presbitero
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Tombe Reali
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Cappella Madonna della Lettera
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Cappella delle Sacre Reliquie [19]. Eì la sesta cappella, contiene le urne dei santi palermitani tra cui: l'urna di Santa Cristina, prima santa protettrice di Palermo, l'urna seicentesca di Santa Ninfa, anche lei santa protettrice di Palermo, la lastra tombale di San Cosma (XII sec.) e l'urna di San Mamiliano, primo Vescovo di Palermo.
Cappella S. Ignazio
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Cappella Beato Pietro Geremia
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Cappella Sacre Reliquie
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Cappella di S. Francesco di Paola [20]. E' la settima cappella. Sopra l'altare barocco, la statua di S. Francesco di G.B Ragusa. Ai lati due statue a sinistrala carità dd Gioacchino Vitalian, a destra la statua della Penitenza di G. B. Ragusa.
Dalla Cappella di S. Francesco ha inizio la meridiana [2] realizzata nel 1801 realizzata nel 1801 dall'astronomo teatino Piazzi. Si tratta di un asse di ottone che, incastrata in una striscia di marmo, attraversa il pavimento, lungo tutto il percorso tarsie policrome che raffigurano i segni zodiacali. A mezzogiorno solare un raggio di sole attraversa un piccolo foro che si trova nella cupola antistante la cappella di San Francesco di Paola, e illumina il segno zodiacale del mese.
Cappella di Maria SS. Assunta [21]. E' l'ottava cappella. Sopra l'altare la tela di Giuseppe Velasquez raffigurante la Madonna Assunta (1801). I bassorilievi in marmo sono invece di Antonello e Fazio Gagini (1535).
Cappella di S. Rosalia [22]. Alla fine della navata destra, si trova la Cappella di Santa Rosalia, chiusa da una cancellata in ottone. Dietro l'altare d'argento, protetta da un cancello di rame del 1655, risiede l'urna in argento di Santa Rosalia realizzata su disegno di Mariano Smiriglio (1631). Nelle pareti laterali bassorilievi di V. Villareale (1830).
Cappella S. Francesco di Paola
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Altare di Maria SS. Assunta
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Cappella di S. Rosalia
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Tesoro [24], [25]. Nel 2006 nelle sale conosciute come "Sacrestia dei Canonici" [24] e "Sacrestia Nuova" [25] trova collocazione il Tesoro, costituito da preziosi oggetti realizzati tra i secoli XIII e XX, un breviario miniato del XV sec., una teca d'avorio del XIII sec., ostensori, reliquiari, paramenti sacri e vari oggetti trovati nei sepolcri reali tra cui la corona rinvenuta insieme agi anelli nella tomba della Regina Costanza di Altavilla. Si accede alla prima sala del tesoro [24] attraverso un portale marmoreo di Domenico Gagini (1568). La parete di sinistra è quella della chiesa normanna. In fondo alla sala un altro portale, sempre di Domenico Gagini (1568) immette nella seconda sala [25] dove in fondo, in una nicchia, è custodita la prima opera realizzata da Antonello Gagini per la Cattedrale: "la Madonna della Scala" (1503).
Madonna della Scala. A. Gagini
(1503) |
Sacrestia
dei Canonici |
Portale di
D. Gagini (1568) |
Cripta [26]. Da un portale gotico-catalano a sinistra della Sacrestia dei Canonici si accede ad un locale che è ciò che rimane dell'antico antitulo della chiesa normanna e da qui si accede alla Cripta, che secondo alcuni studiosi risale al VI sec e che è stata successivamente modificata a seguito della costruzione della chiesa normanna. E' un vano rettangolare diviso in due navate da colonne ricavate da costruzioni precedenti. La Cripta contiene 23 tombe, dove vi sono sepolti prevalentemente arcivescovi palermitani, per i sarcofaghi sono stati riutilizzate urne di età romana, ellenica e paleocristiana molte di esse sono state modificate e dotate di nuove coperture, ne indichiamo solo alcune:
Tomba n. 3: Urna greca in marmo Tomba romana con scena di caccia al cinghiale dell'arcivescovo Cesare Marullo (1588). La copertura in marmo appartiene alla tomba originale dell'arcivescovo
Tomba n. 4: Tomba romana con iscrizioni dell'Arcivescovo Francesco d'Antiocchia (1320);
Tomba n. 5: Tomba in marmo del sec. XVI sec. attribuibile ai Gagini dell'Arcivescovo Ottaviano Preconio (1568);
Tomba n. 6: Urna in tufi calcareo di epoca normanna. Sul coperchio siedono due piccoli draghi con code di serpe attorcigliate
Tomba n. 7: Tomba romana raffigurante l'incoronazione di un poeta, tra le figure una donna, le 9 muse e Apollo
Tomba n. 8: Tomba in tufo calcareo del Vescovo Nicodemo (1072);
Tomba n. 9: Urna romana dell'unico laico seppellito nella cripta, Federico d’Antiochia (1305) fratello degli arcivescovi Bartolomeo e di Francesco, arcivescovi (presenti in altre urne), la figura di Federico è adagiata sul sepolcro.
Tomba n. 10: Urna barocca adorna di fogliame, con maschera al centro del coperchio
Tomba n. 11: Urna romana dell'Arcivescovo Bartolomeo d'Antiochia (1311)
Tomba n. 12: Urna, forse greca dell'Arcivescovo Giovanni Paternò (1511) il sarcofago di Giovanni Paternò è opera di Antonello Gagini;
Tomba n. 13: Urna romano-paleocristiana dell'Arcivescovo Pietro Tagliavia d'Aragona (1558);
Tomba n. 15: Urna romana dell'arcivescovo Ticio del Colle (1304)
Tomba n. 16: Urna Normanna dell'arcivescovo Gualtiero II° detto "Offamilio" (1190) fondatore della stessa Cattedrale;
Tomba n. 18: Tomba del XV sec. dell'arcivescovo Simone Beccadelli di Bologna (1465);
Portale
gotico catalano |
Urna n. 12
(Giovanni Paternò) |
Urna n. 9
(Federico d'Antiochia) |
Urna di origine greca con statua di di Giovanni Paternò di A. Gagini |
Altare con frontespizio romano. |
Cripta |
Navata destra:
Cappella del Battistero [12] Contiene il fonte battesimale di forma ottagonale realizzato da Filippo e Gaetano Pennino (1801)
Cappella di S. Maria degli Angeli [11] Le statue della Vergine Assunta e della Madonna dormiente provengono dalla Tribuna gaginiana; Sopra l'altare tre bassorilievi di Fazio e Vincenzo Gagini con La lavanda dei piedi, L'orazione di Gesù nell'orto e L'ultima cena
Cappella di S. Antonino da Padova [10] Sull’altare una tela rappresentante Sant’Antonino da Padova e San Atanasio Chiaramonte, attribuita a Vito D’Anna (1768).
Fonte battesimale
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Cappella Madonna degli Angeli
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Cappella S- Antonino da Padova
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Cappella di S. Cristina [8] La tela posta sopra l'altare, in cui è raffigurata la glorificazione della santa, è stata dipinta dal pittore palermitano Giuseppe Velasquez
Cappella dell'Immacolata Concezione [7] Sull'altare il simulacro dellImmacolata Concezione del settecento.
Cappella di S. Pietro e di S. Agata [6] Sopra l'altare una tela raffigurante S. Pietro e S. Agata realizata da Pietro Martorana (XVIII sec.)
Cappella S. Cristina
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Cappella Immacolata Concezione
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Cappella S. Pietro e S. Agata
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Cappella della Madonna Libera degli Infermi [5] . Contine una statua della Vergine Maria di Francesco laurana (1469). Il nome "libera Inferni" venne dato alla Madonna nel 1576, quando il Pontefice Gregorio XIII concesse a questo altare l'indulgenza per le anime del purgatorio.
Le due lesene marmoree ai lati dell'altare, provengono dall'antica tribuna gaginiana.
Altare del Crocifisso [4]. L'altare contiene un crocifisso trecentesco retto da una croce in pietra di agata del 700. Ai piedi del crocifisso le sculture della Madonna e la Maddalena di Gaspare Serpotta (1664). Nell'altare sono allocati nove altorilievi, opera di Fazio e Vincenzo Gagini, illustrano scene della Passione di Cristo
Cappella del SS. Sacramento[3]. Contiene un altare in lapislazzuli eseguito su disegno di Cosimo Fonsaga (1653).
Davanti la Cappella una lampada d'argento donata dal re Carlo di Borbone.
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