Ragusa: La corrida del 1643 ai Giardini Iblei

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SICILIA DA LEGGERE

Ragusa: La corrida del 1643 ai Giardini Iblei

HERITAGE SICILIA

Nel Medioevo, il sito su cui ora si trovano i Giardini Iblei  era costituito da un ampio spiazzale circondato dalle chiese di S. Vincenzo Ferreri e S. Giacomo, dal Convento dei Cappuccini e dalla chiesa di S. Giorgio, di cui oramai è rimasto un portale laterale.

Lo spiazzale, che secondo un manoscritto anonimo del ‘600, era largo 50 passi e lungo 150, serviva per gare di cavalli, giostre, e in un caso addirittura fu teatro di una vera e propria corrida.

Era l’anno 1643: il Viceré di Sicilia, Giovanni Alfonso Enriquez de Cabrera, accompagnato dalla Viceregina e dalla figlia (oltre che da uno stuolo di accompagnatori tra cui 16 dame e 18 paggi), decise di fare una capatina da queste parti. I preparativi furono imponenti, per l’occasione fu rimessa a nuovo Porta Walter, una delle antiche porte della città, e in suo onore fu organizzato il “giuoco del toro”, spettacolo alquanto insolito per la popolazione locale, tanto che gli spettatori (di cui molti pagani) furono tantissimi. Molti, per poter ammirare meglio Viceré e corrida, salirono sul tetto della chiesa di S. Giorgio, facendo cadere centinaia di tegole che procurarono ingenti danni su una delle navate laterali.

Nella metà del secolo scorso, su iniziativa di alcuni cittadini, nacquero i Giardini Iblei, dall’ingresso è possibile ammirare: il caratteristico “viale delle palme”, alcune panchine scolpite in pietra pece, delle belle colonne con vasi in pietra scolpiti in vari modi (che meriterebbero forse maggiore attenzione e maggiore rispetto). Proseguendo verso l’interno, si può notare il monumento ai caduti della prima guerra mondiale, una vasca con i pesci, un parco giochi per bambini e delle ampie terrazze da cui è possibile osservare la valle dell’Irminio, con la stazione ferroviaria di Ibla e i tanti orti che colorano la valle.

 

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