Chiesetta di Santa Barbara
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La chiesetta è molto piccola, si trova a Ibla, è possibile raggiungerla da Piazza della Repubblica, prendendo la Via Aquila Sveva, a destra della chiesa SS. Anime del Purgatorio, e percorrendo un centinaio di metri. Il prospetto della chiesa è molto semplice, presenta una finestra con tre piccole colonne. Il campanile, costruito a parte, ha la forma di una torre di castello e presenta una nicchia vuota, in origine contenente probabilmente una statua di Santa Barbara.
Non si hanno notizie certe sulla sua fondazione[1], è probabile che esistesse prima del terremoto del 1696. Pericolante, nel 1914-1915 fu diroccata e ricostruita quasi per intero dai fratelli Nifosì che avevano la loro abitazione accanto. L’interno aveva tre altari, su quello centrale era presente un quadro raffigurante un gendarme in divisa del 1800, con fucile e baionetta, che fa la guardia alla Santa Vergine di Nicomedia. La stranezza nasce dal fatto che Santa Barbara di Nicomedia (Asia Minore) visse tra il III ed il IV sec. D.C. e fu fatta uccidere, per la sua fede cristiana, dal Padre Dioscoro, che impersonificò il più fanatico nemico dei cristiani nella città di Nicomedia. La chiesa non più aperta al pubblico, attualmente è sede di un gruppo corale locale.
[1] Eugenio Sortino Trono (Ragusa Ibla Sacra) pone la sua esistenza a prima del 1542, anno in cui sarebbe annoverata tra le chiese esistenti nella Sacra Visita di quell’anno; Raffaele Solarino (La Contea di Modica) indica la data di fondazione al 1617.
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