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Palazzo Nicastro o Vecchia Cancelleria |
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A Ibla, salendo la salita Commendatore e superando la Chiesa dell’Idria di alcune decine di metri, si incontra una piccola piazzetta sede del Palazzo della Cancelleria. L’edificio, conosciuto anche come Palazzo Nicastro, dal nome della famiglia originariamente proprietaria, è costituito da diverse parti realizzate in differenti epoche. Il palazzo fu costruito, o forse più probabilmente ricostruito, dalla famiglia Nicastro dopo il terremoto del 1693 ed i lavori dovettero essere ultimati nel 1760, come mostra la data incisa sul prospetto principale. La famiglia Nicastro pare discendesse da Bartolomeo De Neo Castro da Messina, storiografo ufficiale di Federico II. Nel 1776 un componente della famiglia, il barone don Ferdinando Nicastro, ospitò in questo palazzo Jean Hoűel, viaggiatore e artista nell’epoca del “Grand Tour”[1], autore dei quattro volumi del “Voyage Pittoresque del isles de Sicile, de Malte et de Lipari” pubblicati tra il 1782 e il 1787. Da indagini catastali condotte sull’isolato sembra che il palazzo disponesse di un giardino privato e di una scala esterna che permetteva di raggiungere agevolmente la sottostante chiesa dell’Idria.[2] Nel 1840 il palazzo divenne sede della “cancelleria”, ovvero il palazzo comunale. Con la divisione di Ragusa in Ragusa Inferiore e Ragusa Superiore avvenuta nel 1865, furono costruite due nuove cancellerie e la “Vecchia Cancelleria” venne destinata a scuola pubblica. La facciata è caratterizzata da un portale con l’arco semicircolare fiancheggiato da due semipilastri scolpiti. Sopra il portale, si nota una finestrella circolare e sopra di essa un balcone sostenuto da cinque mensoloni ricamati a quadretti e rombi. Sulla facciata laterale altri due balconi sostenuti da mensoloni simili a quelli della facciata frontale. Sulle due facciate si possono notare inoltre delle paraste che terminano con dei capitelli compositi.
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[1] Tappa quasi obbligata del percorso formativo dei nobili e dei giovani appartenenti all’aristocrazia europea.
[2] Salvo Giliberto: Sul palazzo e la famiglia che ospitò Hoűel a Ragusa. In Jean Hoűel e la Sicilia – Gli Iblei nel Voyage Pittoresque 1776-1779
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