LA CATTEDRALE DI SAN GIOVANNI

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        La cattedrale di S. Giovanni  è un grande edificio a croce latina di tipo basilicale, con tre navate e sei campate. La facciata, rivolta a levante è scandita in cinque partiti e da un secondo ordine, la sua costruzione ebbe inizio nel 1719 e fu consacrata nel 1778. La sua storia è legata a quella di S. Giorgio e allo storico antagonismo che vide contrapposti per parecchi secoli i parrocchiani della chiesa di San Giovanni ai parrocchiani di S. Giorgio.

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Navata centrale
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Facciata -  Particolare
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Facciata- San Giovanni Battista

Si ha notizia dell'esistenza di una chiesa dedicata a S. Giovanni nel 1308, era una delle 21 chiese esistenti a Ragusa, e risultava tassata di sei onze[0]. Risulta inoltre che un certo Don Giovanni Rhodio nel 1430  era Parroco di S. Giovanni e di S S. Giorgio[1]. Non ci sono certezze sulla collocazione del sito della prima chiesa di S. Giovanni, è noto però che ad un certo punto occupò il posto dell’antica Chiesa di S. Andrea Apostolo (costruita tra il 1130 ed il 1144)[2] nel quartiere detto dei “cosentini” a Ibla dove oggi si trova la chiesa di S. Agnese.  Inizialmente, la Parrocchia di S. Giovanni era alle dipendenze della parrocchia di S. Giorgio, mortificando il desiderio di autonomia dei parrocchiani di S. Giovanni, anche alla luce della crescita numerica e al rafforzamento economico della popolazione appartenente a questa parrocchia. Verso il 1600 l’antica chiesa venne abbattuta e, sotto l’influenza dell’antagonismo tra le fazioni dei Sangiorgiari e dei Sangiovannari, venne costruita una grande chiesa  a croce latina e tre navate, dedicata a S. Giovanni Battista e addirittura paragonata al Vaticano da  Leonardo Lauretta, vivente al tempo del terremoto del 1693 :

 “  …accresciuto poscia di fabbriche e di sito parea un miracolo dell’arte poiché simile al Vaticano di Roma con due ali, nave, tao d’altissima mole tutto incrostato di pietre sceltissime col tetto dorato e con quadri vagamente ripartiti al vivo rappresentanti il martirio del glorioso Precursore S. Giovanni Battista…”[3]

 Al di la delle esagerazioni del Lauretta l’antica chiesa di S. Giovanni Battista doveva essere bella e grandiosa se poteva gareggiare con l’antica chiesa di S. Giorgio e citata nella sua magnificenza da Rocco Pirri nella sua “Sicilia Sacra”. Nel 1620 grazie agli interessamenti di Di Vincenzo Laurifici, amico del cardinale Matteo Barberini a sua volta molto vicino a Papa Gregorio XV (1605-1621), la parrocchia di San Giovanni ottenne la separazione da quella di San Giorgio e venne  nominato parroco Don Ascenzio Guerrieri. La cosa non fu gradita dal parroco di S. Giorgio, Don G. Battista Bernadetto, che tanto fece fino a quando, nel 1626, nonostante la vicinanza di Don Ascenzio Guerrieri a Papa Urbano VII (1623-1644)[4], riuscì a fare riunificare le due parrocchie togliendo, dopo sei anni, l’autonomia alla parrocchia di San Giovanni.  

 Il terremoto del 1693 danneggiò gravemente la chiesa di San Giovani dando inizio alle vicende che portarono alla costruzione dell’attuale Cattedrale di S. Giovanni a Ragusa Superiore. Secondo la tradizione oltre ai danni del terremoto, l’antica Chiesa, subì il danno causato da vandali, forse interessate  a far cessare l’esistenza della chiesa a Ibla. I resti dell’antica Chiesa di San Giovanni furono incorporati in una nuova chiesetta, in seguito chiamata chiesa di San Agnese. Ancora oggi è possibile notare gli archi degli altari della vecchia chiesa di San Giovanni, sproporzionati rispetto al resto dell’attuale chiesa molto più modesta.

Chiesa di S. Agnese -Prospetto

Chiesa di S. Agnese - vista degli archi della vecchia chiesa di S. Giovanni

Chiesa di S. Agnese - Particolare degli archi della vecchia chiesa di S. Giovanni

                            

A seguito del terremoto del  1693, una parte della popolazione di Ragusa perlopiù legata alla parrocchia di S. Giovanni decise di ricostruire le proprie case nel luogo conosciuto come Piano del Carmine, fu deciso, inoltre, di piazzare una chiesa provvisoria in una piccola baracca. Secondo Emanuele Antoci nel suo libro “Il Barone Don Mario Leggio” la chiesa provvisoria di San Giovanni prese il posto di una chiesetta rurale chiamata Immacolatella e,  in memoria dell’Immacolatella, nel prospetto del grande tempio, fu posta la statua dell’Immacolata Concezione[5].

 

Prospetto - A sinistra: San Giovanni Battista. Al centro: Immacolata Concezione - A destra: San Giovanni Evangelista

 

 

Ottenuto il permesso dal Vicario di Siracusa di costruire una nuova chiesa di San Giovanni nel Piano del Carmine, nel 1694, su licenza del Grande Almirante di Castiglia e Signore di Ragusa i “Sangiovannari” costruirono la loro chiesa che divenne sede della Parrocchia di San Giovanni abbandonando la vecchia chiesa di Ibla. Nella nuova sede furono trasferiti le reliquie della vecchia chiesa di S. Giovanni di Ibla, in particolare la statua in pietra di San Giovanni Battista del 1513 scolpita da Angelo Recto e un reliquiario in argento contenente un osso di San Giovanni del XVII secolo

Nell’agosto del 1694 la nuova chiesa fu benedetta e vi si iniziò a svolgere le prime funzioni parrocchiali. Nel 1695 avvenne la divisione della città in due: Ragusa la Nuova che comprendeva il nuovo abitato e Ragusa la Vecchia che comprendeva una parte dell’attuale quartiere di Ibla. A seguito di tale divisione il Vescovo di Siracusa designò la chiesa di S. Giovanni “Matrice” di Ragusa Nuova e la chiesa di S. Giorgio “Matrice” di Ragusa Vecchia; con la clausola però che in caso di riunificazione delle due città, il titolo di “Matrice” ritornasse alla chiesa di  S. Giorgio[6]. La riunificazione avvenne nel 1703 per cui i parrocchiani di S. Giovanni persero nuovamente l’autonomia amministrativa ed ecclesiastica.  Nel 1714 con una Bolla di Papa Clemente XI (1700-1721) i Sangiovannari ottenero la separazione dalla chiesa di S. Giorgio, anche se bisogna aspettare il 1729 per vedere applicati gli effetti di tale separazione con la nomina di Don Francesco Guarino a parroco di S. Giovanni.

Con la dissoluzione del 1714, e sotto la spinta dell’antagonismo con i Sangiorgiari, prese forza l’idea di ampliare la chiesa di San Giovanni trasformandola in un tempio che ricordasse, anzi superasse l’antico splendore del tempio di San Giovanni di Ibla. Nel novmbre del 1718 il Vescovo di Siracusa nomina alla direzione dei lavori Felice Garofalo. I lavori hanno probabilmente inizio nel 1719, nel 1720, il sito, a fianco della chiesa costruita nel 1694, in forte pendenza, viene livellato, nel 1731 viene completato il campanile, nel 1760 viene costruito un nuovo campanile che rende però instabile la struttura costringendo a costruire dei contrafforti in pietra dallo spessore di circa tre metri alla base e modificando sensibilmente il prospetto originario. Nel frattempo prendeva forma la nuova chiesa di San Giorgio a Ibla, l’antica rivalità ed il ricordo dell’antica “inferiorità” spinsero i procuratori di San Giovanni a desiderare una chiesa ben più grande rispetto al disegno originario. Fu deciso di allargare il  prospetto della chiesa sino ad una larghezza di 44 metri. La chiesa avrebbe dovuto avere due campanili di 50 metri ed una grande cupola. Ma problemi economici spinsero a ridimensionare tale progetto. Nel 1773 terminarono i lavori esterni e nel 1778 dopo il completamento di alcuni lavori interni, la chiesa fu consacrata senza che fossero presenti la cupola e il secondo campanile.  La cerimonia di consacrazione durò due giorni (30 e 31 Maggio 1778) e fu presieduta dal Vescovo di Siracusa Monsignor Giovan Battista Alagona. Nel 1780 iniziarono i lavori della cupola  che fu terminata nel 1783. Il secondo campanile, nonostante i lavori iniziati nel 1832, non fu mai completato. Nel XIX secolo l’interno della chiesa fu abbellito da una serie di interventi decorativi e di ristrutturazione: rifacimento delle cappelle  delle navate laterali, inserimento del pavimento in pietra nera con intarsi di pietra bianca, inserimento del grande baldacchino in velluto rosso ricamato in oro.

Nel 1950, nasce la Diocesi di Ragusa, il primo Vescovo di Ragusa è l’Arcivescovo di Siracusa Mons. Ettore Baranzini e la Chiesa di San Giovanni diventa la Cattedrale della nuova Diocesi.

FOTO

 

San Giovanni 1

 

San Giovanni 2

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 Tutte le foto della presente scheda sono di Ignazio Caloggero.


[0]Gianni Morando: CHIARAMONTE MEDIEVALE e la contea di Modica. P.71

[1] Eugenio Sortino Trono: Ragusa Ibla Sacra . pag. 25

[2] Francesco Garofalo: Un manoscritto anonimo sulla Ragusa del Seicento. P. 135; Eugenio Sortino Trono: Ragusa Ibla Sacra . pag. 25

[3] Manoscritto del 700 di  Leonardo Lauretta: Relazione su Ragusa e topografico stato della stessa. Come si è ed era prima del tremuoto del 1693. Riportato da  Sortino Trono Eugenio nel suo “I Conti di Ragusa e della Contea di Modica. Ragusa 1910.

[4] Eugenio Sortino Trono: Ragusa Ibla Sacra . pag. 26

[5] Emanale Antoci: Il Barone Don Mario Leggio Schininà. pag. 232.

[6] Giuseppe Antoci: Vicende storiche e costruttive della Chiesa di S. Giovanni in Armonie Barocche- La cattedrale di San Giovanni e la sua Piazza. Ragusa 2004.

 

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