Ragusa Duomo S. Giorgio

 

Ragusa: Il Duomo di San Giorgio

 

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(Foto del 2005)

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(Foto del 2007)

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(Foto del 2007)

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Portale di S. Giorgio

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Portale di S. Giorgio

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Portale di S. Giorgio

Il culto di S. Giorgio fu portato a Ragusa nel XII secolo dai Normanni i quali, cacciati gli Arabi e ripristinata ufficialmente la religione cristiana, pensarono di innalzare un tempio a lui dedicato nei pressi del castello bizantino. Il sito non è stato individuato con esattezza, ma non doveva essere troppo distante dal castello, se è vero che, nei pressi, esisteva anticamente un quartiere chiamato “S. Giorgio il vecchio”. L’esistenza è comunque certa, dal momento che detta chiesa è citata in vari documenti antichi tra cui una bolla di Papa Onorio III (1216-1227) del 1217 conservata nell’Archivio  dell’attuale chiesa di S. Giorgio.

Nella seconda metà del XV secolo fu invece innalzata la seconda chiesa dedicata a S. Giorgio, vicinissima alla chiesa di S. Giacomo, sul luogo occupato ora dai Giardini Iblei. Gran parte dell’antica chiesa fu distrutta dal sisma del 1693, ciò che fu risparmiato dal terremoto non lo fu dagli uomini, per cui, adesso, di quello che doveva essere monumento dei monumenti, l’orgoglio del popolo ragusano, non rimane che un portale ad un arco acuto (probabilmente quello laterale di sinistra) con graziosi intagli del XV secolo, corroso dal tempo e dall’incuria umana in cui si nota (chissà per quanto tempo ancora), su una lunetta posta in mezzo a delle colonnine a fascio, S. Giorgio a cavallo che uccide il drago. Bellissimo poi, l’arco gotico – catalano dove le colonne a fascio si uniscono per formare un fiore riccamente ricamato. Sopra l’arco, ai lati, due rombi contenenti all’interno l’aquila aragonese.

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Arca Santa - 1813

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Piazza Duomo

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Pilastro con zoccolatura in pietra pece

 

Dopo il terremoto fu deciso di ricostruire una nuova chiesa dedicata a S. Giorgio, sullo stesso sito dell’antica chiesa parrocchiale di S. Nicola (probabilmente il primo patrono di Ragusa).

Del progetto venne incaricato nel 1738 Rosario Gagliardi, architetto di Noto, uno dei protagonisti della ricostruzione barocca. Del suo progetto si conservano ancora le tavole originali. I lavori iniziarono  il 28 giugno del 1739 e l’inaugurazione avvenne il 30 aprile del 1767, è possibile intravedere nella sua imponente struttura (così come quella del Duomo di S. Giovanni), il ricordo, mai sopito delle coscienze ragusane, del terribile terremoto. L’opera era ancora priva della maestosa cupola che sovrasta le case antistanti, aggiunta solo nel 1820; alta ben 43 metri, sostenuta da 16 colonne fu eseguita da un operaio paesano, il capomastro Carmelo Cutraro (alcuni attribuiscono la progettazione della cupola a Stefano Ittar). Un’ulteriore aggiunta la si ebbe alla fine del secolo scorso, con la cancellata in ferro battuto di Angelo Paradiso di Acireale.

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Fonte Battesimale - 1657

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Ancona: particolare di A. Gagini - 1575

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9) Statua di S. Giorgio - 1818

Il Prospetto è caratterizzato dalla facciata "a torre" che ingloba il campanile nel prospetto e termina con una cuspide a bulbo. I due livelli ospitano, rispettivamente, le statue di S. Giorgio e San Giacomo, in basso, e quelle di S. Pietro e S. Paolo, in alto. Sulla cuspide, sotto la croce, si legge la data 1775, che indica la conclusione dei lavori della facciata.

Nel primo ordine del partito centrale si apre un grande portale con cornice ricca di fregi e rilievi a motivi vegetali, mentre le porte lignee hanno una decorazione scultorea, in sei riquadri, con la raffigurazione di episodi del martirio di San Giorgio, opera dell'intagliatore palermitano Vincenzo Fiorello, che li realizzo nel 1793.

 

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La data del 1775 (sotto a croce )
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Angelo Custode di Vito D'Anna  - 1767
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Organo - 1884

 

L'interno, a croce latina, è diviso in tre navate con pilastri in pietra e zoccolatura in pece. Gli intagli che decorano il cornicione e i capitelli dei pilastri furono realizzate tra il 1779 ed il 1781 dagli scultori Giambattista Muccio e Giorgio Nobile di Ragusa.

Nelle cappelle delle navate laterali si trovano varie tele, alcune di rilievo:

Navata sinistra:

S. Giorgio di Dario Querci;

S. Gaudenzia (1780) di Francesco Manno;

S. Giorgio (1787) di G. Tresca;

Angelo Custode (1767) di Vito D’Anna;

Madonna del Rosario;

S. M. Maddalena de’ Pazzi (1826)

 

Navata destra:

S. Nicola (1767) di Vito D’Anna;

Riposo in Egitto (1864) di Dario Querci;

Immacolata (1763) di Vito D’Anna;

S. Basilio (1754)

S. Vito (1774) di L. Svirech

 

 

Sopra le porte laterali sono conservati i due simulacri che vengono portati in processione per le strade, durante la festa patronale di San Giorgio: la statua del Santo a cavallo opera del Bagnasco, che la realizzò nel 1874, e la cassa-reliquiario in lamina d'argento sbalzata, opera del 1818 di  Domenico La Villa.

Sulla navata centrale è visibile un grande organo (1884-85) della ditta "Serassi" di Bergamo. Nell'adiacente sacrestia si conserva un resto dell’Ancona una tribuna in “calcare indigeno” con al centro San Giorgio a cavallo, in atto di uccidere  il drago che lo scultore Antonino Gagini aveva scolpito per la vecchia chiesa di San Giorgio tra il 1573 e il 1576.  A destra del Fonte Battesimale è visibile il "David" statua di A. Gagini.

La scheda è stata elaborata da Ignazio Caloggero

 

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Il Restauro del Duomo di S. Giorgio a Ragusa

Un caso controverso di restauro

 

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IL DUOMO DI SAN GIORGIO DI RAGUSA