730 d. C. ca.

Il Crocefisso viene trasformato in Cristo alla Colonna

   Per i secoli seguenti non abbiamo purtroppo alcuna testimonianza sicura sulla chiesa della Cava e sul culto dei suoi devoti. “La tradizione locale”, dice il Sac. C. Moltisanti, seguito dal Notaio Moltisanti e dalla Fronterré1, “vuole che il simulacro del Cristo alla Colonna sia la trasformazione dell'antico Crocefisso venerato da S. Ilarione”. Questo cambiamento poté avvenire durante la persecuzione iconoclasta , intorno al 730 d.C., anno in cui l'imperatore Leone Isaurico emanò l'editto per la distruzione delle sacre immagini. “Il SS. Crocefisso sarebbe stato anch'esso completamente distrutto se la pietà e la devozione dei ferventi ispicesi non l'avessero preservato col dividerne le parti e col conservarlo religiosamente15.” Esso fu trasformato in una statua di Cristo legato alla Colonna, adattando l'antico capo coronato di spine e le avambraccia con le mani trafitte dai chiodi. Una conferma l'abbiamo nell'atto di donazione della reliquia della Croce, fatta nel 1693 da D. Maurizio Statella (v. sotto), in cui è detto: “…l'immagine del SS. Crocefisso alla Colonna…(imaginem SS. Crucifixum Columne…)”. Anche il Sac. D. Vincenzo Favi, nel suo inedito manoscritto del 1739 ca. scrive: “Tralascio enarrare ciò che dicono della venerabile statua le conservate antiche relazioni di sua formata e divota origine (essendo prima Crocefisso), che ad evidenza si comprova con l'osservazione del di Lui SS. Capo coronato di spine, misterio posteriore alla flagellazione, col resto di tutto il corpo di fattura diversa…”. Infine anche l'antica iscrizione latina che si leggeva ai piedi della sacra immagine concorda: “Vera effigies taumaturgi simulacri SS. Crucifixi flagellati ad Columnam cuius memoria non extat.”  

 

  

Tutti i diritti riservati

L'opera viene pubblicata su autorizzazione del Prof. Melchiorre Trigilia che ne mantiene i diritti di autore. E' vietata qualsiasi riproduzione senza l'autorizzazione esplicita dell'autore Melchiorre Trigilia.

Per contattare l'autore rivolgersi al:  

Centro Studi Helios  email:redazione@centrostudihelios.it