Le memorie religiose delle generazioni passate sono sempre mo­tivo di riflessione e di edificazione; quando poi le memorie sono ri­ferite in documenti ufficiali della Gerarchia, allora hanno un valore tutto particolare.

   In queste pagine il Prof. Melchiorre Trigilia ha raccolto, con cer­tosina pazienza, quanto ha potuto rilevare nell'Archivio della Curia Arcivescovile di Siracusa fin dal 1542 in merito alle Visite dei Vescovi e dei loro Delegati alla nostra Chiesa di Santa Maria. Colpisce la metodicità delle visite, l'attento richiamo alle disposizioni liturgiche, la precisa e minuziosa attenzione alla vita ed all'andamento della Chiesa. Ne emerge come la storia religiosa di Ispica orbita attorno alla devozione del Cristo Flagellato e come la fede di questo popolo è stata sempre turbata dall'antagonismo fra le due chiese di S. Maria e dell'Annunziata; antagonismo che, in pas­sato, affondava le sue radici in contrapposizioni sociali. Nonostante gli interventi chiari e puntuali della Gerarchia, il clero non sempre riusciva a dare tono edificante alla Settimana Santa, momento annu­ale di …assurdi scontri.

   é commovente però costatare che questo popolo, nel terribile ter­remoto del 1693 ed in quello del 1727, solo nella fede trovò con­forto e sostegno, e come la vita della Chiesa, pur in mezzo ai disagi del dopoterremoto, continuò regolarmente. Oggi, per quanto rigu­arda le feste e la Settimana Santa, tutto è cambiato. Ispica è tra le città dove le processioni, compresa quella del Giovedì Santo, sono condotte con autentica devozione e compostezza. Ci sono ancora gli antagonismi? Non direi. C'è molto humour, forse una certa emula­zione, che, condotta com'è con rispetto e carità, può giovare per far qualcosa: e le prove non mancano.

   Mi auguro che l'opera giovi ad eliminare nel presente il negativo delle memorie del passato e a cogliere ed imitare tutto il positivo, convinti come siamo che alla fine è Cristo che guida e sostiene la sua Chiesa.

P. Paolo Mansueto

Parroco di S. Maria Maggiore