ADRANO

Il culto del dio Adrano il cui tempio era situato nei pressi dell'attuale cittadina di Adrano, fondata dal tiranno Dioniso nel 399 a.C.,[1] nelle vicinanze dell'antico santuario da cui prese il nome, si può far risalire al periodo siculo, se non addirittura a quello Sicano. I greci collegarono il culto di Adrano a quello di Efesto ed è, proprio per questo che, mentre per alcuni il padre dei Palici era considerato Adrano, per altri, invece, era Efesto. Ciò non vuol dire che Adrano debba essere considerato il dio del fuoco, come lo era Efesto per i Greci e Vulcano per i Romani. Il culto di Adrano nacque probabilmente come personificazione del Monte Etna che da sempre, con la sua maestosità, domina tutta l'isola. Si racconta che il santuario fosse difeso da mille cani di grossa taglia, che erano mansueti con i visitatori del tempio ma sbranavano chiunque entrasse con l'intenzione di rubarne le ricchezze.[2]

Non vi sono elementi sufficienti che permettono di identificare con sicurezza il sito di questo santuario. Biagio Pace[3] lo pone nei pressi di Mendolito, una località sulla riva sinistra del fiume Simeto a 8 chilometri circa a nord-ovest di Adrano. In questa località sono stati trovati i resti di un abitato in pietra che, per tipologia e per alcune iscrizioni sicule, potrebbe far pensare ad un ignoto centro siculo, ed è stato trovato un grande ripostiglio di bronzi, considerato tra i più importanti d'Italia a partire dalla fine dell'VIII sec a.C.. L'abbandono del centro siculo, avvenuto verso il V sec a.C., è forse da collegare con la fondazione della vicina Adrano da parte dei Greci. Da alcuni anni si inizia ad ipotizzare che Mendolito non sia identificabile con la sicula Adrano ma con un’altra città sicula di nome Piakos[4]. Questo rafforza nuovamente l’ipotesi che il santuario fosse nelle immediate vicinanze di Adrano.

Di un tempio ad Adrano si parla anche ad Halaesa[5], ed il culto era forse presente anche nel villaggio di Adranon (da distinguere dalla Greca Adrano), situato sul Monte Adranone e venuto alla luce da scavi iniziati nel 1968[6].

 

Moneta  con il viso del dio Adrano sul dritto ed uno dei suoi cani sul rovescio

[1]Diodoro Siculo lib XIV.37

[2]Giovanni E. Di-Blasi: Storia del regno di Sicilia. vol.I. p.621

[3]Biagio Pace: Arte e Civiltà della Sicilia Antica.  Vol. III p. 520

[4] Filippo Coarelli: Guide Archeologiche - La Sicilia pag. 339.

[5]La cittadina di Halaesa  è stata localizzata in prossimità di Tusa (ME), non lontano dal mare. Fu fondata nel 403 a.C. dal Tiranno di Erbita Arconida e fu per questo chiamata Alesa Arconida per distinguerla dalle altre citta' con lo stesso nome.

[6]Filippo Coarelli e Mario Torelli :Sicilia <Guide Archeologiche Laterza> p.103.

 

 

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