ERA (GIUNONE)

Hera  giunone

Era (Hera), identificata con la romana Giunone, era considerata la regina delle dee, la signora di tutto l'Olimpo, figlia di Cronos e di Rea, sorella e sposa di Zeus.

Fa parte del nucleo sincretico delle "Grandi Madri" con Gaia (Gea), Cibele, Demetra e l'egiziana Iside.

Sulle nozze di Era con Zeus esistono diverse varianti: una narra che le nozze siano state celebrate in gran segreto all'insaputa di Rea e di Cronos; un'altra narra, invece, che siano state celebrate nel palazzo di Zeus con la partecipazione di tutti gli dei alla grande festa nuziale; un’ulteriore variante vuole, infine, Era riluttante a sposare Zeus ma questi, dopo aver scatenato una tempesta ed essersi trasformato in un cuculo, fingendosi spaventato e intirizzito si presenta ad Era che, impietositasi del povero uccello tutto fradicio, lo nasconde sotto le vesti per riscaldarlo. Zeus, con questo sotterfugio, riesce a possedere Era. Solo dopo questo fatto (o meglio misfatto) vengono celebrate le nozze riparatrici.

Era era considerata la protettrice delle nozze e della famiglia e il suo nome era invocato affinché assistesse le mamme durante il parto. L'animale a lei sacro era il pavone, le sue piante preferite erano il melograno ed il giglio.

Era aveva un carattere vendicativo, verso le rivali e i loro figli. Per esempio, Eracle, meglio conosciuto come Ercole, dovette le famose "dodici fatiche" proprio alle sue ire. La sua furia vendicativa si evince anche in una leggenda nella quale si narra che i Troiani pagarono le conseguenze di un concorso di bellezza il cui risultato non fu gradito dalla dea. Durante le nozze di Teti e Peleo, Eris (la dea della discordia) lanciò un pomo d'oro che sarebbe stato consegnato a chi, tra Afrodite, Atena ed Era, fosse stata considerata la più bella. Giudice della contesa fu nominato il troiano Paride al quale ognuna delle dee promise qualcosa nel caso di vittoria. Era promise il predominio su tutta l'Asia, Atena promise la saggezza e la vittoria in tutti i combattimenti ed Afrodite l'amore di Elena di Sparta. Paride scelse Afrodite, scatenando così l'ira della permalosa Era.

 Il culto di Era non fu fiorente in Sicilia. Si parla, infatti, della dea solamente a Siracusa, Acre, Imera, Selinunte ed Agrigento[1]. Dei tre templi di Selinunte, designati con le lettere E, F, e G, il primo è quello dedicato ad Era[2].

Nei pressi di Gela, in località Madonna dell'Alemanna, è stato trovato un santuario extraurbano attribuito a questa divinità.

Ad Agrigento, nella famosa collina dei templi, un tempio del V sec. a.C. è conosciuto come tempio di Giunone[3].

Non è provato, invece, che tale culto fosse diffuso sui Monti Erei, considerati, per il loro nome, sacri alla dea; è, infatti, tuttora da dimostrare l'ipotetico legame tra la dea e la città di Ibla Erea, il cui appellativo era dovuto al fatto che, tra le Ible di Sicilia, era quella sita sui monti Erei.

La supposta relazione tra Era ed i monti Erei ha probabilmente favorito la nascita di una tradizione locale, ricordata da Ciaceri[4], secondo la quale Donnalucata, un paesino di mare non lontano da Scicli (in provincia di Ragusa), traeva il nome dal tempio di Iuno Lucetia (Giunone Lacinia). E' probabile, invece, che l'origine del nome sia araba, e che derivi da 'ayn al awqat'  che significherebbe 'fonte delle ore'. L'antefisso ayn fu tradotto in donna così come avvenne per un’altra località vicino Ragusa e cioè Donnafugata, che trarrebbe il nome da 'ayn as jafat' (fonte della salute)[5].


[1]Ciaceri Emanuele: Culti e Miti dell'Antica Sicilia. p.148.

[2]Filippo Coarelli e Mario Torelli :Sicilia “Guide Archeologiche Laterza” p. 122.

[3]Vincenzo Tusa e Ernesto De Miro: Sicilia Occidentale p.132.

[4]Ciaceri Emanuele: Culti e Miti dell'Antica Sicilia p.151.

[5]Solarino Raffaele: La Contea di Modica p.18.

 

 

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