IGEA

                           

Per i Greci, Igea era la personificazione della salute. Era identificata con la romana Salus, considerata figlia di Asclepio, il dio della medicina, e il suo attributo, così come per il padre, era il serpente.

 Il culto di Igea non era molto diffuso né in Grecia né in Sicilia e viene spesso ricordata unicamente per essere la figlia di Asclepio.

Il suo culto doveva comunque esistere a Siracusa, dove, non lontano dal tempio di Apollo, nel luogo in cui sorgeva anticamente un tempio dedicato ad Asclepio, fu rinvenuta, nel 1901, una statua marmorea femminile avente su di un braccio un serpente attorcigliato[1]. La statua, attribuita alla dea in questione, è forse la stessa che si trova ora conservata al Museo Archeologico Regionale di Siracusa.

A Messina doveva sorgere probabilmente un santuario dedicato a lei e al padre in prossimità del luogo ora occupato dal Duomo, dove fu scoperta una statua a lei dedicata (ora conservata nel Museo Nazionale di Messina) ed una base che reca una dedica ad Asclepio e ad Igea.


[1] Ciaceri Emanuele: Culti e Miti dell'Antica Sicilia p.230

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