Stretta tra il mare ed il monte di Erice,
l’antica Drepanon nasce intorno al suo porto: originariamente come
villaggio sicano, poi come piccola città fortificata, in cui per secoli
vissero pescatori, commercianti, artigiani di popolazioni diverse, come
gli Elimi, che popolavano Erice, o come un piccolo gruppo di Ionici. Una
piccola città di mare, fondata dai Fenici, che solcavano i mari del
Mediterraneo e che di Trapani fecero un emporio commerciale. Dal IX
secolo a.C. i Fenici, persa la loro indipendenza, si stabilirono nel
Mediterraneo occidentale, fondando Cartagine e rafforzando Trapani,
trasformando la città in un importante porto per il controllo dei vari
scali commerciali. In questo periodo, la storia di Trapani è
indissolubilmente legata a quella di Cartagine. La città assiste alle
grandi battaglie navali tra Cartaginesi e Romani: quella del 249 a.C.
che vide la sconfitta della flotta romana, quella delle Egadi del 241
a.C., che permise ai Romani di occupare Trapani. L’epoca romana
penalizza notevolmente la città, che perde la propria autonomia
politica, la proprietà delle terre e subisce nuove tasse ed imposizioni.
Nel 395 la Sicilia, e Trapani con essa, passa all’Impero Romano
d’Oriente. Sono anni difficili, anche per le numerose invasioni
barbariche. La città rinasce con la dominazione degli Arabi, che a
partire dall’827 iniziano l’occupazione della Sicilia.
Gli Arabi chiamano Trapani Itrabinis, Tarabanis, Trapanesch e segnano
profondamente la città con la loro presenza, nell’architettura,
nell’agricoltura, nell’arte, nella lingua, nella cultura. Viene ampliato
il porto, vengono costruiti nuovi quartieri, viene reintrodotta la
piccola proprietà. Gli Arabi introducono anche nuove produzioni,
costruiscono opere di ingegneria idraulica, rivoluzionano le tecniche di
pesca e riportano il porto ai fasti di un tempo. Nel 1097 Trapani viene
conquistata dal normanno Ruggero. E’ un altro periodo di grande
prosperità per il territorio. Il porto ottiene la franchigia doganale,
la città ospita i primi consolati delle principali potenze commerciali,
genovesi, pisani, veneziani, fiorentini, amalfitani, catalani. Con i
Normanni la religione cattolica romana diviene la religione ufficiale.
Nel periodo svevo, a partire dal 1194, Trapani vede confermata
l’importanza del suo porto. Con il regno di Carlo d’Angiò, Trapani vive
un periodo difficile, a causa di una notevole pressione fiscale. I
Vespri Siciliani del 1282, a cui partecipano numerosi notabili
trapanesi, portano alla fine della dominazione angioina in Sicilia.
Inizia così la dominazione aragonese. Con Giacomo II d’Aragona, la città
conosce un nuovo assetto urbanistico. Carlo V dà un ulteriore incremento
alle attività commerciali ed artigianali. La dominazione spagnola si
conclude nel 1713. Dopo le brevi parentesi sabauda e austriaca, dalla
seconda metà del Settecento inizia il regno borbonico, che governa la
Sicilia fino al 1860. In questo periodo i trapanesi si dedicano al
commercio e all’industria. Fiorente è l’attività marinara, così come le
industrie del sale e le tonnare. Rimasta pressoché indifferente alla
sollevazione del 1820, Trapani partecipò invece ai moti del 1848. Nel
1899 il re Umberto I conferisce alla città la medaglia d’oro per i fatti
del 1848. La città dà il suo importante contributo per l’unità d’Italia
e si conferma come centro importante nel settore agroalimentare, ma la
lontananza geografica dai grandi mercati porta ad un inesorabile
declino, che si accentua ancora di più nei primi del Novecento e durante
la prima Guerra Mondiale. Particolarmente vivace resta invece l’attività
culturale e politica. Nel ventennio fascista si assiste ad una leggera
ripresa dell’economia del territorio. La Seconda Guerra Mondiale segna
profondamente la città, con la distruzione dell’intero quartiere di San
Pietro, il più antico di Trapani, e del Teatro Garibaldi, costruito nel
1849. Ben ventotto sono le incursioni aeree che la città subisce,
collocandola al nono posto dei capoluoghi di provincia bombardati. Il 22
luglio del 1943 le truppe alleate giungono nella piazza di Trapani,
trovando una popolazione in drammatiche condizioni di vita. Il difficile
periodo della ricostruzione porta la città tra il 1950 ed il 1965 ad una
ripresa delle attività industriali e commerciali. Il terremoto della
Valle del Belice del gennaio del 1968 provoca ripercussioni e danni
anche nella città di Trapani.
(Tratto dal sito ufficiale del Comune di
Trapani: http://www.comune.trapani.it/ )
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