IL PIANO DI GESTIONE
Il Piano di Gestione per la tutela e valorizzazione del Val di Noto dovrebbe assicurare che un determinato patrimonio culturale, ritenuto di interesse mondiale, sia tutelato e valorizzato con mezzi economici adeguati, rispettando precise strategie culturali sottoscritte tra le parti e l'organismo internazionale. Il Piano è stato elaborato da un gruppo di lavoro coordinato dal Consorzio Civita ed è stato strutturato in quattro sparti :
Nella Parte prima, frutto
dell’elaborazione svolta in comune dal gruppo di lavoro, viene individuata,
nella Sicilia sud-orientale, l’area del Val di Noto in cui si trovano gli otto
Comuni coinvolti nel progetto.
Vengono poi evidenziate le aree geografiche e i caratteri fisici ben definiti
dell’area e ne viene sottolineato il criterio di autenticità del suo patrimonio
che rappresenta un unicum nel panorama del Barocco internazionale.
Seguono, infine, le schede analitiche dei singoli
Comuni che forniscono una visione composita riferita sia agli aspetti economici
che culturali dell’area in oggetto.
Nella Parte seconda vengono affrontate le
tematiche di definizione delle linee guida per la conoscenza, la conservazione e
la valorizzazione culturale delle risorse stesse.
In questa parte vengono poste in evidenza: le problematiche dell’area, in
relazione alla presenza diffusa delle risorse e agli strumenti attuali di
gestione del territorio (cap.2); gli obiettivi per la costruzione del piano di
valorizzazione e della sua attuazione nella gestione, definendo la struttura e
le metodiche della fase del progetto di conoscenza, del progetto di
conservazione e dei progetti strategici di valorizzazione delle risorse del
territorio (cap.3); un esame delle problematiche conoscitive poste dallo
specifico ambito di studio, proponendo una metodica di rilevamento dei dati
inerenti le risorse culturali (cap.4); gli indirizzi per la costruzione dei
piani di conservazione, ponendo in evidenza le problematiche di carattere
conservativo e di tutela (cap. 5).
Infine, vengono delineate sia le linee generali di costruzione dei progetti
strategici di valorizzazione culturale, sia le strutture della gestione di un
tale processo, di cui si mettono in evidenza attori, ruoli e fasi (cap. 6 e 7).
Nella Parte terza sono state individuate e
definite le prime strategie necessarie ad attivare, in accordo con gli obiettivi
di tutela e di conservazione, un processo di valorizzazione economica
dell’insieme delle risorse culturali presenti sul territorio.
Si procede quindi, in primo luogo, ad analizzare lo stato di fatto, le
caratteristiche ed i livelli di integrazione territoriale fra i Comuni iscritti
alla World Heritage List dell’Unesco e tra questi e i comuni vicini (cap.8).
Successivamente, dopo aver delineato un quadro descrittivo delle risorse
finanziarie in parte disponibili per il territorio interessato (cap.9), si
procede a determinare le potenzialità e le vocazioni parzialmente inespresse dei
Comuni analizzati (cap.10).
Inoltre, per utilizzare al meglio le potenzialità inespresse viene individuata
una strategia (cap.11) in grado di sostenere una dinamica di crescita economica
stabile nel tempo e sostenibile fondata su tre principi guida:
• l’integrazione delle risorse
• l’integrazione dei territori
• l’integrazione e la specializzazione dei processi di sviluppo.
Insieme alla strategia vengono definiti: un primo Piano d’azione di breve e di
lungo periodo per dare conto degli interventi e dei progetti da realizzare in
via prioritaria;
una valutazione di larga massima degli impatti, in termini di reddito (Valore
Aggiunto) e di occupazione che potrebbero essere associati alla strategia ed
alle azioni proposte (cap.11).
Infine, sono delineate alcune indicazioni di breve e di lungo termine relative a
possibili strumenti di gestione che potrebbero essere introdotti per assicurare
il necessario livello di integrazione settoriale e territoriale (cap.12).
La Parte quarta riporta una nota
conclusiva sulle analisi, le valutazioni e i risultati approfonditamente
descritti nelle distinte sezioni seconda e terza del piano.
Infine, le tre Appendici allegate al piano riguardano: l’inventario di tutti i dati/informazioni acquisiti nel corso dello studio anche con la collaborazione diretta degli enti locali coinvolti (cfr. Appendice A); otto “schede Comuni” di Catalogazione dei Beni, composte da una sezione generale con i dati identificativi dei Comuni e corredate da notizie storiche e dati relativi a diverse tipologie di risorse (siti complessi, singole architetture, beni archeologici, beni ambientali e naturalistici, risorse etno-antropologiche, musei-collezioni-centri culturali) (cfr. Appendice B); un elenco delle variabili statistiche utilizzate nell’analisi Cluster e nell’analisi delle Componenti principali e alcuni casi nazionali ed internazionali in cui sono state realizzate con successo esperienze simili alle Azioni proposte nel Piano di Gestione (cfr. Appendice C).
IL PIANO DI GESTIONE IN DETTAGLIO