REI
Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia
alla luce del Decreto 5 marzo 2014 dell'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità siciliana, pubblicato nella GURS n. 14 del 4/4/2014 che istituisce il Nuovo Registro delle Eredità Immateriali della Regione siciliana (R.E.I.S). abbiamo inserito una nuova scheda sulla nuova piattaforma 3.0 del portale la sicilia in rete che vi invitiamo a visitare
Reis : Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia
Il Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REI), nato con Decreto Assessoriale (D.A. del 26/07/2005 dell'Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione della Regione Sicilia) è conseguenza di quanto stabilito dalla Convenzione UNESCO del 17 ottobre 2003 "Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale". Dove viene anche fornita la definizione di Patrimonio Culturale Immateriale, gli ambiti in cui tale patrimonio si manifesta e l'invito ai paesi membri di definire programmi specifici di identificazione e salvaguardia dello stesso.
Gli ambiti segnalati in cui si può manifestare la Cultura Immateriali sono i seguenti:
tradizioni e espressioni orali, incluso il linguaggio, intesi come veicolo del patrimonio culturale intangibile;
arti dello spettacolo;
pratiche sociali, riti e feste;
conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo;
artigianato tradizionale.
L’obiettivo del REI è quello di
identificare, classificare, salvaguardare e promuovere le Eredità Immateriali
della Sicilia, ossia la sua eredità culturale che si trasmette oralmente di
generazione in generazione e che in quanto tale è particolarmente effimera e
soggetta a un forte rischio di estinzione.
Il REI si compone di quattro Libri,
in cui sarà classificata l’eredità culturale immateriale della Sicilia.
IL LIBRO DEI SAPERI,
in cui vengono iscritte le tecniche di produzione, le materie prime impiegate e
i processi produttivi che identificano un particolare prodotto legato alla
storia e alle tradizioni antiche di un gruppo sociale o una località (es.:
prodotti di artigianato artistico, ricette tradizionali, prodotti
enogastronomici). L’attenzione quindi è rivolta ai saperi immateriali che si
sostanziano nei prodotti. Nel presente dispositivo, l’area del Libro dei Saperi
acquista una rilevanza centrale e strategica, in quanto l’ambizione sottesa
all’intera operazione è quella di una possibile riclassificazione globale dei
saperi produttivi tradizionali che saranno legittimati da fondamenti scientifici
e trasformati da prodotti di consumo in prodotti della cultura, salvandoli
quindi dal rischio di estinzione e collegandoli alle contemporanee politiche di
sviluppo locale-globale, comprese quelle promosse su propulsione comunitaria.
IL LIBRO DELLE CELEBRAZIONI,
in cui si iscrivono i riti, le feste e le manifestazioni popolari religiose e
pagane, legate ai cicli lavorativi, all’intrattenimento e ad altri momenti
significativi della vita sociale di una comunità e che affondano le loro origini
nel passato e che ancora oggi sono sentite come essenziali momenti di
espressione della collettività. In questo ambito, si avverte l’opportunità di
una rivisitazione delle celebrazioni di tradizione più marcatamente civile ed
attinenti, in particolare, al MEDIOEVO. Nella proposta di mappa preliminare
esemplificativa, la presenza di beni tipologici quali la Contea dei Ventimiglia
(Libro dei Luoghi), il Palio dei Normanni di Piazza Armerina (Libro delle
Celebrazioni), il Palio della Contea di Modica (Libro delle Celebrazioni) stanno
a significare tale opportuno riequilibrio di attenzione alla complessa
stratigrafia storica della Sicilia.
IL LIBRO DELLE ESPRESSIONI
raccoglie le espressioni
artistiche letterarie, musicali, teatrali, le minoranze linguistiche ed altre
forme di comunicazione che rappresentano un modo di sentire e di essere di un
determinato gruppo sociale o comunità. In questo ambito grande attenzione è
posta alle parlate alloglotte (siculo-albanesi e gallo-italiche). La tradizione
musicale/canora liturgica greco-albanese, soprattutto quella dell’Eparchia di
Piana degli Albanesi, anche nelle pertinenti riclassificazioni in corso, risulta
uno straordinario esempio di rapporto creativo tra tradizione ed innovazione. Di
notevole importanza sono anche i tradizionali canti del lavoro (contadini,
tonnarioti, carrettieri). L’evocazione alta della contemporaneità è tratteggiata
mediante alcuni autori della scrittura universale (Verga, Pirandello, Sciascia,
Quasimodo, Vittorini, Tomasi di Lampedusa, Piccolo ed altri), nei quali
straordinario risulta il nesso tra universalità e territorialità/identità, tra
scrittura e luoghi, e per i quali, non a caso, di recente, sono stati promossi
percorsi di valorizzazione e viva fruizione cognitiva, anche nella forma
peculiare dei Parchi letterari.
Il LIBRO DEI TESORI UMANI VIVENTI: è l’area più innovativa e vitale del dispositivo ordinamentale del REI. Sono finalmente gli uomini, in carne ed ossa, ad essere riconosciuti beni culturali immateriali, quelli portatori dei saperi tradizionali vitali, dal rais al ceramista, al liutaio, alla ricamatrice, allo scalpellino, al cantore, all’enologo, al caseario e così via. Il criterio selettivo è quello della unicità, vale a dire si tratta di soggetti detentori unici dei saperi tradizionali pertinenti. Non un “Museo vivente” dei saperi tradizionali e millenari, ma un “Laboratorio vivente” dei saperi, costituito da una schiera straordinaria di maestri, insieme detentori ed innovatori.
REI : REGISTRO DELLE EREDITA' IMMATERIALI