PUNTA CIRIGA E PUNTA CASTELLAZZO

Ubicazione

Provincia: Ragusa

Comune: Ispica

Foglio I.G.M.: Pantano Longarini 277 III SO

Toponimo: Punta Ciriga - Punta Castellazzo

Geosito: Il tratto costiero tra P. Ciriga e P. Castellazzo

 Punta Ciriga

            La storia più antica riguardante il litorale ispicese risale alla prima guerra punica. E' nota una battaglia navale tra Romani e Cartaginesi del 249 d.c. allorquando, il cartaginese Cartalone, a seguito di un'improvvisa tempesta, riuscì a stento a mettersi in salvo con le sue cento navi nei pressi di punta Castellazzo. Nel 1560 lo storico domenicano Tommaso Fazello parla per la prima volta delle rovine di due antiche città, attribuendo loro il toponimo "Castellazzo" (Monaca C. e Trigilia M.).

            Dalla bibliografia risulta che i ritrovamenti archeologici confermano la presenza di un insediamento abitativo che va dall'età classica a quella bizantino-araba. Nella zona di punta Castellazzo sono state rinvenute strutture murarie e crolli di abitazioni con resti di ceramica di epoca tardo romana-bizantina (sec. III-VI d.c.). Di recente, nel versante di levante sono venute alla luce una serie di tombe con resti ossei facenti parte di una necropoli bizantina. Nei bassi fondali della zona sono stati anche localizzati 15 relitti di navi di varie epoche fra cui, uno pare abbia dei cannoncini e probabilmente riferibile ad una delle 11 navi da guerra affondate nel 1718, nello scontro navale fra la flotta della Quadruplice Alleanza (Gran Bretagna, Austria, Francia, Savoia) e quella spagnola. Fra i reperti ritrovati vanno citati molte anfore vinarie, due ancore di pietra del periodo greco o romano e due in piombo, una macina in pietra per cereali, una palla in pietra da catapulta ed una spada forse araba. (Monaca C. e Trigilia M.).

 Il tratto costiero compreso tra punta Ciriga e la scogliera di punta Castellazzo è lungo circa 2 Km ed è formato da una falesia alta 5 - 10 metri con altezza massima di 12 m, comprendente grotte naturali, scogli e faraglioni, tra cui il principale è denominato "Scoglio Iannuzzo". Di recente sono state realizzate delle barriere frangiflutti a protezione della costa. Il microclima di questa punta della Sicilia sud-orientale presenta una temperatura media annua di 18°. Il valore a gennaio è di circa 12° e a luglio-agosto di 27°; non mancano però punte pentadiche di 35°-40° con picchi estremi di 45°-46°.

E' anche noto che nella storia recente tutto il tratto di costa considerato è stato soggetto a spostamenti in arretramento o avanzamento. In particolare, si è rilevato che il tratto di costa bassa compresa fra Porto Ulisse e Punta Muro ha subito nei secoli un evidente avanzamento, viceversa si è notato un arretramento nella costa alta presente fra Punta Castellazzo e Punta Ciriga (Iuvara L., 1987). Il fondale antistante tale tratto di costa, facente parte del canale di Malta è relativamente basso, basti considerare che l'isobata 10 m si ritrova fino a 2-3 Km dalla costa e la 100 m fino a 13 Km. La situazione attuale è molto diversa da quella di un tempo, quando Gioieni narrava che nella metà del XVII secolo Porto Ulisse dava ancoraggio a piccole navi, mentre fino a 66 anni prima Camiliano affermava che questo seno di mare riusciva a contenere fino a 60 galere (Iuvara L., 1987). Oggi le secche sono talmente estese da rendere inservibile a tale scopo l'intero tratto di mare e da dare origine ad un'area palustre. 

                   La fauna ittica del mare antistante comprende principalmente la cernia e il dotto, l'orata, il dentice, la spigola, il sarago. Per i volatili, parecchie specie di uccelli limicoli svernanti: anatidi, columbidi, gabbiani, falconiformi, rallidi e talvolta di trampolieri e ovviamente ad essi si affianca la fauna stanziale più comune.

 Dal punto di vista geologico regionale, nell'area in esame affiorano termini plio-quaternari depositatisi nella depressione strutturale esistente fra il plateau ibleo e l'estremo settore sud-orientale dell'isola. In particolare si tratta di biocalcareniti passanti lateralmente e verso il basso a marne calcaree con resti di molluschi e briozoi.

           

Punta Castellazzo

 

 

 

Bibliografia:

¨                 Amore C., Di Geronimo S., Giuffrida E. e Randazzo G. (1988) - Atlante delle spiagge italiane. C.N.R. e M.P.I.

¨                 Comune di Ispica (1977) - Piano Regolatore Generale. Relazione generale.

¨                 Grasso M. (1997) - Carta geologica del settore centro-meridionale dell'altopiano ibleo. Università di Catania, Istituto di geologia e geofisica.

¨                 Iuvara L. (1987) - Il comune di Spaccaforno. Ed. Pro Loco Ispica.

¨                 Monaca C. e Trigilia M. - Storia e guida di Ispica. Ed. So.Ge.Me..

¨                 Nifosì P. (1992) - Guida di Ispica. Ed. Comune di Ispica.

   

Tutte le foto sono di Alfredo Busacca e Angelo Criscione

ALLA SCOPERTA DEI GEOSITI

(A cura di Alfredo Busacca e Angelo Criscione)