La Sicilia e le
regioni del Mediterraneo Orientale
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La Sicilia, a causa della sua posizione strategica e al commercio dell’ossidiana che interessò in modo particolare le isole Eolie, ebbe significativi contatti con le regioni del mediterraneo orientale già a partire dal neolitico. I contatti con il mondo egeo-anatolico continuarono con l’inizio dell’età dei metalli e si intensificarono con l’età del bronzo, quando la ricerca dei metalli faceva sì che la Sicilia funzionasse da stazione lungo quella che veniva considerata la via dello stagno[1].
L'isola di Creta vide alla luce la prima importante civiltà europea, e cioè la civiltà minoica, che raggiunse il suo culmine verso il XVI sec. a.C.. Creta fu al centro di un'intensa attività commerciale e marinara, questo portò probabilmente i Cretesi ad avere rapporti commerciali, anche se forse non duraturi, con le popolazioni indigene della Sicilia . I cretesi erano maestri nella costruzione di vasi, conoscendo sin dai tempi più antichi della civiltà minoica, l'uso del tornio. Vasi cretesi si trovano in tutto il mediterraneo ed in Egitto.
Verso il 2500 a.C, dalle zone del Danubio scendono in Grecia popolazioni Indoeuropee tra cui gli achei che venuti a contatto con la cultura minoica ne assorbono le caratteristiche. La cultura che ne viene fuori, prende il nome dalla città di Micene, loro roccaforte, e verrà chiamata cultura micenea.
Il movimento migratorio degli achei non fu immediato ma durò circa un millennio, dando luogo ad una lenta ma inesorabile sostituzione di una stirpe con un'altra, (così come avvenne per l'altro popolo di indoeuropei, gli Italici stanziatisi nella penisola italiana). I nuovi venuti diffusero in Grecia una lingua indoeuropea, quella che divenne poi il greco miceneo. Verso il 1450 a.C., gli achei estesero il loro dominio su creta distruggendo ciò che restava della civiltà minoica.
Il massimo splendore della civiltà micenea va dal 1600 al 1150 a.C., dal 1400 al 1200, si ha una grande espansione di questa civiltà nelle regioni del mediterraneo, espansione che tocca anche la Sicilia, come dimostrano le innumerevoli scoperte archeologiche.
Verso il 1150 a.C., un'ulteriore invasione di popoli indoeuropei, quella dei dori, pose fine alla civiltà micenea, ciò si traduce in una riduzione della presenza micenea nel mediterraneo, cosa che aprirà le porte alla presenza commerciale nel mediterraneo dell'elemento fenicio.
Anfora micenea, XIV sec. a.C.; British Museum, Londra. | Anfora a staffa micenea |
Ceramica micenea è stata trovata in diversi luoghi nel catanese, nel siracusano, nella zona dell’agrigentino e anche nelle isole Eolie dove sono state trovate ceramiche risalenti addirittura al tardo minoico (XVI sec a.C.) e quindi tra le più antiche trovate in occidente[4].
Sono molti i casi di ritrovamenti che dimostrano come la cultura indigena sia stata in qualche modo influenzata da quella egea. Basti ricordare come è’ stata riscontrata una certa analogia nelle forme e nella decorazione tra le ceramiche della cultura di Capo Graziano e quelle tipiche delle facies Medio Elladiche di Olimpia (prima metà del II millennio a.C..)[5]. Anche la ceramica dipinta del periodo castelluciano denota influenze egee con le imitazioni della forma della cosiddetta “tazza di Vafiò”, ampiamente diffusa in età protomicenea, così come a Thapsos, anche a Castelluccio è riscontabile l’influenza micenea nei portali delle tombe indigene in cui è presente il motivo miceneo della doppia spirale.
Una brocchetta rinvenuta a Pantalica Nord, inizialmente ritenuta di fabbricazione locale fu in seguito considerata di produzione micenea[6].
Maschera d'oro detta di Agamennone dalle tombe reali di Micene, 1600 a.C. Atene |
| Portello tombale di Castelluccio |
Verso l’XI sec. a.C. si assiste ad un ulteriore riduzione dei contatti con l’egeo. L’influenza micenea si fa sentire non tanto come importazioni quanto come produzioni locali ispirate all’area egea. La potenza degli achei, infatti è ridotta a causa delle incursione dei dori. Nel mediterraneo si affaccia un nuovo popolo di commercianti, i Fenici.
[1] Jaques Heurgon: Il mediterraneo occidentale – Dalla Preistoria a Roma arcaica
[2]La cronologia della ceramica micenea comprende tre periodi, di cui il terzo e' quello che interessa principalmente l'Italia meridionale si suddivide in Miceneo III A (1425-1300), Miceneo III B (1300-1230) e Miceneo III C (1230-1025).
[3] Jaques Heurgon: Il mediterraneo occidentale – Dalla Preistoria a Roma arcaica
[4] (23.88)
[5] In APARKAI:Nuove ricerche e studi sulla Magna Grecia e
[6] In APARKAI:Nuove ricerche e studi sulla Magna Grecia e
[7]Sabatino Moscati:
La lineare B è un sistema di grafia in cui i simboli per la maggior parte sono lettere e derivano dalla lineare A, mentre la lineare A era il sistema usato dai cretesi la cui fonetica era diversa da quella greca, la lineare B invece usata dai micenei che parlavano greco e che avevano preso in prestito il sistema di grafia, la forma di scrittura della lineare B scomparirà con l'invasione dorica che pose fine alla civiltà micenea.
(Scheda redatta da: Ignazio Caloggero)
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