I Sicani
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I Sicani,
che abitavano la Sicilia almeno sin dal III millennio a.C, erano probabilmente di stirpe mediterranea.
Alcuni
scrittori del passato, come Solarino ed il Di-Blasi[1],
consideravano
questo popolo come distinto dagli Iberi, altri scrittori invece, soprattutto
quelli antichi, indicavano con il nome di Iberi la popolazione stessa dei Sicani.
Tucidide (lib VI.2), parlando dei Sicani li considera Iberi scacciati dai Liguri
dal fiume Sicano nell'Iberia spagnola. Comunque anche quando si è voluto
distinguere i Sicani e gli Iberi come entità etniche distinte, ciò che ha
caratterizzato i due popoli è l'origine comune, e cioè la provenienza dall'Iberia
(Spagna) (14.16.I) (5.47.I). Si potrebbe ipotizzare che vi siano state
migrazioni successive di gruppi appartenenti alla stessa etnia, favorendo
quindi l'idea di due entità etniche distinte. E’ noto come già nel
I
Sicani possono essere considerati come appartenenti alla cosiddetta stirpe
mediterranea, facevano parte
di quelle popolazioni provenienti dall'Asia minore
e che si stanziarono, nel periodo eneolitico, in Iberia, nella Francia
meridionale ed in gran parte dell'Italia sino alle coste occidentali della
Sicilia. Queste popolazioni costituirono quella che da alcuni viene chiamata la
razza Ibero-Ligure-Sicana[2].
Essi sono quindi visti come il ramo meridionale del popolo dei Liguri,
considerato dal Pais[3]
il popolo più antico dell'Europa occidentale. A riprova che i Liguri occuparono
le zone occidentali della Sicilia, il Pais fa notare la somiglianza dei nomi di
località siciliane quali Eryx (Erice) Entella e Segesta, con quelli di
Eryx (Lerici) nel golfo di La Spezia, Segesta (Sestri), e nel vicino fiume
Entella citato dal poeta Dante.
Il
fatto che all'arrivo dei Celti, (popolazione appartenente alla famiglia
indoeuropea) l'unione tra questi e la popolazione Iberica abbia poi formato un
ceppo di popolazione conosciuta come Celtiberi, ha spinto alcuni scrittori tra
cui il Solarino[4]
a dire che i Sicani fossero un ramo celtico e quindi di razza indoeuropea. Il
Solarino porta a suo favore argomentazioni di tipo filologico secondo cui
esisterebbero analogie tra la lingua sicana e quelle appartenenti alle famiglie
indoeuropee; attualmente si è propensi invece ad accettare la lingua sicana,
(così come quella ligure) come non appartenente a nessuna lingua del ceppo
indoeuropeo.
I Sicani inumavano i loro
morti, questo però non può essere preso come prova di appartenenza ad una o
all'altra razza, in quando si è visto che a volte anche popoli di stirpe
indoeuropea, hanno usato questo rito funerario (basti pensare ai primi italici
venuti nella penisola italiana).
Non
mancano tra gli scrittori antichi chi, come Diodoro Siculo (lib. V.6),
vuole che i Sicani siano autoctoni di Sicilia, egli
afferma che i Sicani originariamente vivevano in villaggi costruiti su colline
ben difese per paura dei pirati, ogni villaggio aveva il suo capo,
ed inizialmente occupavano tutta l'isola, ma poi a
causa delle crescenti eruzioni vulcaniche dell'Etna che rendeva incoltivabile
gran parte della terra, si ritirarono nella parte occidentale dell'isola.
È probabile invece che a
spingere i Sicani verso le parti occidentali dell'isola sia stata la venuta dei
Siculi.
C'è
addirittura chi come il Di-Blasi vuole che i Sicani siano discendenti
dall'antico popolo dei Ciclopi[5]
e che da Sicano, loro re, abbiano poi assunto il nome.
Dai
racconti di Diodoro Siculo si può dedurre che i Sicani non erano riuniti sotto
un unico stato, ma bensì costituissero un'aggregazione di villaggi ognuno
governato da un proprio re, ma che in caso di pericolo esterno si riunissero in
aggregazioni federative. L'unico re di cui si hanno notizie, è il leggendario
Cocalo[6],
il cui mito è legato a quello di altri due importanti personaggi appartenenti
alla mitologia greca, il re di Creta
Minosse e
Dedalo. Sono stati molti gli
scrittori antichi che hanno parlato della venuta
di Dedalo e Minosse in Sicilia, ne parla Erodoto (Lib. VII.170) e un
racconto dettagliato fu dato da Diodoro Siculo[7].
La leggenda di Dedalo e
Minosse in Sicilia, è in qualche modo la mitizzazione di un fenomeno
colonizzatore che ebbe come artefici alcuni cretesi, assai prima del VIII sec
a.C in cui si vuole porre l'arrivo dei primi coloni greci, l'ipotesi potrebbe
essere rafforzata dal fatto che il regime cretese fu monarchico e Minosse era
probabilmente non il nome di un re, ma il titolo che veniva assegnato al re di
Creta, inoltre Creta ebbe per molti anni la supremazia marittima del
mediterraneo, è quindi probabile che uno dei signori dell'isola abbia voluto
estendere la sua influenza anche sulla Sicilia.
Oltre a praticare
l'agricoltura, i Sicani dovevano essere dediti al commercio giacché si pensa,
avessero dei rapporti commerciali coi fenici che avevano basi commerciali
nell'isola.
LA LEGGENDA DI DEDALO E MINOSSE.
[1] Giovanni E. Di-Blasi: Storia del Regno di Sicilia. Raffaele Solarino: La Contea Di Modica
[2] Giuseppe Leggio: Ibla Erea
[3] Ettore Pais:Storia dell'Italia Antica
[4] Raffaele Solarino: La Contea Di Modica
[5] Giovanni E. Di-Blasi: Storia del Regno di Sicilia.
[6]Diodoro Siculo Lib. XII.71
(Scheda redatta da: Ignazio Caloggero)
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