I Siculi

Secondo il racconto di Diodoro Siculo (LIB v.6), molte generazioni dopo che i Sicani abbandonarono le parti orientali dell'isola a causa delle eruzioni dell'Etna, arrivarono i siculi, questi inizialmente si fermarono nella terra abbandonata dai Sicani, ma successivamente avanzarono pretese anche sulle terre occupate da questi. Iniziò una lunga lotta tra Sicani e Siculi per il predominio dell'isola, finché alla fine fu decisa la spartizione dell'isola e stabilito un confine da tutti accettato.

Si pensa che la linea di demarcazione tra le due etnie era data dai due fiumi Imera l'uno meridionale l'altro settentrionale (Salso e Fiume grande ).

Abbiamo visto, parlando del bronzo recente, come verso il XIII sec. a.C., sia avvenuto un abbandono repentino da parte dei Sicani, dei villaggi costieri, verso luoghi più interni e sicuri. Questi spostamenti, dovettero essere innescati da una minaccia esterna, probabilmente sotto la pressione dei Siculi o degli Ausoni, un popolo dell’Italia meridionale che influenzò per un certo periodo parte della Sicilia orientale.

I Siculi assieme ad altri popoli quali gli Osco-Umbri, i Latini, I Veneti e i Messapi facevano parte della grande famiglia indoeuropea che prese il nome di Italici, scesi in Italia nel II millennio a.C..

I Veneti si fermarono nel Veneto, i Latini nel Lazio, i Messapi in Puglia, i Siculi, intorno alla metà del II millennio, risiedevano sul litorale adriatico nord-occidentale, dove avrebbero fondato Ancona e Numana[1]. A seguito di pressioni di nuove genti provenienti dal nord si sarebbero spostati sempre più a sud, dopo un periodo di probabile coabitazione con i Latini nel Lazio, scesero fino in Sicilia, probabilmente verso il XIII sec. A. C.

I Siculi erano quindi di razza indoeuropea, infatti il siculo è considerato una lingua indoeuropea, per certi aspetti vicina al latino[2].

Il Pais[3] è d'accordo sulla origine italica dei siculi, e pur ammettendo in età storica in Sicilia, la formazione di due separati distretti, l'uno abitato dai Sicani, l'altro abitato dai Siculi, considera i Sicani ed i siculi lo stesso popolo, affermando che Siculus e Sicanus sono due forme dello stesso nome.

 Un ipotesi che giustificherebbe alcune delle caratteristiche comuni ai Sicani e Siculi, e che i Siculi siano da considerare come conseguenza di un processo di fusione tra elementi di stirpe mediterranea e alcuni dei primi italici venuti nella penisola italiana, e che solo dopo questo processo di fusione che portò ad un'indoeuropeizzazione della componente mediterranea, i siculi siano scesi in Sicilia. Questa ipotesi potrebbe in qualche modo giustificare il fatto che i ritrovamenti archeologici pur mettendo in evidenza lo spostamento di popolazioni sicane verso l'interno a partire dal XIII sec a.C., non sembra indicare grossi sconvolgimenti di usi e costumi, tipici dell'arrivo di nuove popolazioni, cosa che farebbe pensare che i Siculi pur militarmente più forti dei Sicani, ne assumessero i costumi[4]. Riesce difficile pensare che un popolo nella veste di invasore assuma i costumi del popolo preesistente all'invasione, anche se la cosa non è impossibile, basti pensare alla cultura Micenea in Grecia che pur sottomettendo quella Minoica preesistente, in realtà ne ereditò le caratteristiche. Si potrebbe accettare, anche se con qualche cautela, l'idea che tali usi e costumi siano stati  acquisiti in una fase precedente, in seguito a contatti pacifici.

Per quando riguarda la Sicilia, se si distingue la parte più occidentale dell'isola, è riscontrabile un processo di fusione tra i due elementi etnici, non a caso infatti durante e dopo la colonizzazione greca avvenuta nel VIII sec. a.C., i greci erano portati spesso a considerare come sicule tutte le popolazioni indigene.

 Che i siculi dovevano avere una qualche forma di civiltà progredita, lo dimostrerebbe il fatto che dovevano conoscere bene i metalli e la navigazione, per poter dare fastidio al grande impero dei faraoni egiziani, infatti risulta da fonti egiziane, che Meneptah faraone egizio della XIX dinastia, succeduto al padre Ramset II, nel 1232 a.C. (16.240) sottomise la Siria ed Israele combattendo e vincendo in battaglia le tribù libiche e i loro alleati identificati nei popoli del mare: Meneptah deve affrontare una guerra con i re libici spalleggiati da alcune tribù identificate nei Popoli del Mare: Akawasa (Achei), Thursha (Etruschi), Sakalasa (Siculi), Wasasha (Corsi?) e Shardana[5]. Con queste vittorie Meneptah assicurò l'integrità territoriale dell'Egitto minacciata alle frontiere occidentali. Egli fece scolpire delle iscrizioni a Harnak, in cui vengono riportate le sue  vittorie  sui libici e i loro alleati.

Il fatto che i siculi, considerati di stirpe indoeuropea abbiano combattuto assieme  a genti quali gli etruschi e i sardi appartenenti alla razza mediterranea non deve stupire poi tanto, visto che l'indoeuropeizzazione della penisola italiana è durata circa un millennio, permettendo, quindi spesso incroci tra le due distinte stirpe.

Paolo Orsi ha suddiviso la civiltà sicula in quattro periodi, al fine di comparare le varie cronologie relativa di vari autori, con quella assoluta si veda la seguente tabella:

 

CRONOLOGIA COMPARATA

a.C

P. Orsi

L. Bernabò Brea

S. Tusa

A. Sestieri

2.000

I° Periodo Siculo

Castelluccio (2.000-1.400)

 

 

1.400

II° Periodo Siculo

Thapsos

 

 

1.250

 

Pantalica Nord

Pantalica I

Pantalica I

1.150

 

 

Pantalica II

 

1.050

 

Cassibile

Pantalica III

Pantalica II

850

 

Pantalica Sud

Pantalica IV

Pantalica Sud

750

III° Periodo Siculo

Finocchitto

 

 

650

IV° Periodo Siculo

Licodia Eubea

 

 

 

Come si può notare dalla tabella l’arrivo dei Siculi in Sicilia coinciderebbe con l’inizio del II° periodo siculo indicato da Paolo Orsi, mentre  il primo periodo siculo (dal 2.000 al 1400 a.C) coincide con il periodo di Castelluccio di L. Bernabò Brea.

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Pantalica: Necropoli Nord-Ovest (XIII sec. a.C)
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Pantalica:Necropoli Nord (XIII sec. a.C)
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Pantalica: Necropoli di Filipporto (VIII sec. a.C)
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Pantalica: Necropoli di Filipporto (VIII sec. a.C)




[1] Pietrina Anello: Le Popolazioni epicorie della Sicilia nella tradizione letteraria. In Prima Sicilia – Alle origini della società siciliana. Ediprint 1997.

[2]Il mediteraneo occidentale di Jacques    Hergoun.

[3] Ettore  Pais:Storia dell'Italia Antica

[4] Jacques Heurgun: Il Mediterraneo Occidentale - Dalla Preistoria a Roma Arcaica.

[5]Raffaele Solarino: La Contea Di Modica.   Sortino-Trono Eugenio: I conti di Ragusa e della Contea di Modica.

 

 

(Scheda redatta da: Ignazio Caloggero)

 

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