L'ARTE DURANTE L'ETA' DEI METALLI

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Le testimonianze artistiche di questo periodo sono tantissime, come dimostrano gli innumerevoli ritrovamenti in quasi tutta la Sicilia. L’arte è spesso legata ai sentimenti religiosi e ai riti funerari anche se frequenti sono i ritrovamenti di oggetti destinati ad uso personale come collane, anelli e pendagli.

Molto ricca l’arte mobiliare, statuette antropomorfe, amuleti, idoletti, i già citati “ossi a globuli” ma anche portelli tombali come quelli di Castelluccio ad indicare che anche la scultura trova il suo posto nell’arte dell’età del rame.

ciotolo fusiforme

Ciotolo fusiforme di Busonè (AG)

Portello tombale di Castelluccio

Bronzetto maschile di Plemmyrion (Siracusa)

L’arte rappresentata dagli oggetti in ceramica risente  sin dagli inizi del periodo eneolitico dei contatti che la Sicilia ha con il mondo egeo come testimoniano ritrovamenti in quasi tutta la Sicilia. Più tardi agli inizi del bronzo antico si assiste alla cosiddetta “cultura del bicchiere campaniforme”, proveniente dall’Europa centrale deve il nome dal cosiddetto “popoplo dei bicchieri campaniformi” il cui nome è dovuto alla forma dei vasi d’argilla trovati in molte sepolture relative a questo popolo. La decorazione di questi vasi, che generalmente erano di colore rosso, avveniva, come per la ceramica impressa, per incisione  sulla superficie non ancora cotta, l’impasto bianco usato per riempire le incisioni e i disegni di tipo geometrico facevano di questi vasi, dei prodotti di fattura molto delicata.

Ceramica di Castelluccio

Cultura del "Bicchiere campaniforme"

"Bicchiere campaniforme"

L’arte rupestre è presente nella Grotta dell’isola di Levanzo dove una sessantina di figure, umani e animali testimoniano come il luogo, gia noto per gli esempi di arte rupestre del periodo neolitico, è ancora sede di manifestazioni artistiche. Altri esempi di arte rupestre si hanno  nella Grotta dei Cavalli nella penisola di San Vito Lo Capo in Provincia di Trapani.

maschera d'oro 
Maschera d'oro detta di Agamennone dalle tombe reali di Micene, 1600 a.C. Atene


S. Angelo di Muxaro: Coppa d'oro


S. Angelo di Muxaro: Anelli Sigillo

I ritrovamenti di oggetti in bronzo tra i più belli sono quelli ritrovati nella fase avanzata dell’età del ferro (VIII, VII e VI sec. a.C.) Lamine in bronzo lavorato a sbalzo con decorazioni antropomorfe sono stati trovati nel catanese (Mendolito) e nel palermitano (Petraia-Sottana). Statuette bronze legati probabilmente ai culti della fertilità sono stati trovati a Vizzini (CT), Polizzello (Mussomeli - CL) e a Plemmyrion (SR) dove il bronzetto maschile rappresenta una figura maschile nuda che si masturba. Un esempio rappresentazione di figura umana stilizzata è il bronzetto a tridente trovato a Polizzello. Iniziano a comparire anche oggetti  in oro come i due anelli sigilli in oro massiccio trovati a S. Angelo Muxaro (AG) su cui sono incise figure di animali, una mucca che allatta un vitellino nel primo e un lupo nel secondo. Sempre a S. Angelo Muxaro sono stati trovate quattro coppe coppe d’oro decorate a sbalzo con una processione di sei bovini  in cui le teste di toro sono di tipo cretese e attribuite ad un artigianato locale di tradizione micenea. Una di queste coppe, forse l’unica superstite si trova in Inghilterra al British Museum[1]

  


[1] Sabatino Moscati: La Civiltà Mediterranea p.374

(Scheda redatta da: Ignazio Caloggero)

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