Ragusa: La corrida del 1643 ai Giardini Iblei

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SICILIA DA LEGGERE

Ragusa: Le chiese di S. Giorgio a Ragusa Ibla: passato e presente

HERITAGE SICILIA

                                

Forse non tutti sanno che a Ibla, tre e non due sono state le chiese dedicate a S. Giorgio.

Il culto di S. Giorgio fu portato a Ragusa nel XII secolo dai Normanni i quali, cacciati gli Arabi e ripristinata ufficialmente la religione cristiana, pensarono di innalzare un tempio a lui dedicato nei pressi del castello bizantino. Il sito non è stato individuato con esattezza, ma non doveva essere troppo distante dal castello, se è vero che, nei pressi, esisteva anticamente un quartiere chiamato “S. Giorgio il vecchio”. L’esistenza è comunque certa, dal momento che detta chiesa è citata in vari documenti antichi tra cui una bolla di Papa Onorio III (1216-1227) del 1217 conservata nell’Archivio  dell’attuale chiesa di S. Giorgio.

Nella seconda metà del XV secolo fu invece innalzata la seconda chiesa dedicata a S. Giorgio, vicinissima alla chiesa di S. Giacomo, sul luogo occupato ora dai Giardini Iblei; il monumento doveva essere tra i più belli della Sicilia: in stile gotico, a tre navate e un campanile famoso per la sua altezza che, secondo alcuni, superava i 100 metri. Su un antico manoscritto si legge: “era quasi un miracolo dell’arte che nella lunghezza non vi era simile in Italia”.

Gran parte dell’antica chiesa fu distrutta dal sisma del 1693, ciò che fu risparmiato dal terremoto non lo fu dagli uomini, per cui, adesso, di quello che doveva essere monumento dei monumenti, l’orgoglio del popolo ragusano, non rimane che un portale ad un arco acuto (probabilmente quello laterale di sinistra) con graziosi intagli del XV secolo, corroso dal tempo e dall’incuria umana in cui si nota (chissà per quanto tempo ancora), su una lunetta posta in mezzo a delle colonnine a fascio,, S. Giorgio a cavallo che uccide il drago. Bellissimo poi, l’arco gotico – catalano dove le colonne a fascio si uniscono per formare un fiore riccamente ricamato. Sopra l’arco, ai lati, due rombi contenenti all’interno l’aquila aragonese.

 

             

 

Dopo il terremoto fu deciso di ricostruire una nuova chiesa dedicata a S. Giorgio, sullo stesso sito dell’antica chiesa parrocchiale di S. Nicola (probabilmente il primo patrono di Ragusa). La nuova chiesa, a tre navate, fu inaugurata il 30 aprile del 1767, è possibile intravedere nella sua imponente struttura (così come quella del Duomo di S. Giovanni), il ricordo, mai sopito delle coscienze ragusane, del terribile terremoto. L’opera, su progetto di Rosario Gagliardi era ancora priva della maestosa cupola che sovrasta le case antistanti, aggiunta solo nel 1820; alta ben 43 metri, sostenuta da 16 colonnem fu eseguita da un operaio paesano, il capomastro Carmelo Curaro. Un’ulteriore aggiunta la si ebbe alla fine del secolo scorso, con la cancellata in ferro battuto di Angelo Paradiso di Acireale. Il Duomo contiene molte opere pregevoli e un ricco tesoro costituito da oggetti in oro e argento.

 

 

 

 


 

 

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