Centri di origine sicana

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Inico.

È la città su cui governava il mitico re Sicano Cocalo prima che trasferisse la sua residenza a Camico. Il Di-Blasi la chiama Indara[1] ,  Si è voluto nel passato collocare il sito di questa cittadina nella spiaggia  ragusana detta Longobardo, ma  la definitiva individuazione del luogo con quello dell'antica città di Caucana ha fatto spostare il sito di Inico verso occidente. L’opinione più diffusa è quella che la pone nel territorio di Menfi dove in Contrada Montagnoli del Belice sono stati trovati reperti archeologici risalenti all’Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C)

Camico.

È la città che la leggenda vuole costruita dal  cretese Dedalo e in cui vi si trasferì il re Sicano Cocalo, si vuole che il sito sia quello di S. Angelo di Muxaro, a 26 Km. a nordovest da Agrigento, in cui effettivamente si sono scoperti abitanti preistorici dell'età del rame e del bronzo e, di recente, in una sorta di ipogei naturali a 20-30 metri di profondità, sono stati trovati bronzi e ceramica micenei (secolo XIII a.C.). Tra le tombe individuate appartenenti al del bronzo, di particolare interesse è la tomba detta tomba del principe, è costituita da una grande camera circolare con volta a cupola, di diametro di m. 8.80 e altezza m 3.50 circa, con annessa una camera sepolcrale anch'essa rotonda. Questa tomba ed altre più piccole trovate (alcune risalenti al IX sec. a.C.) hanno una tipologia simile alle tombe micenee, riconfermando quindi i rapporti esistenti tra la Sicilia ed il mondo Egeo, ancora prima della colonizzazione greca.

 Vessa.

Di incerta localizzazione, doveva trovarsi  comunque nella Sicilia Orientale non molto lontano da Agrigento, in quanto da fonti storiche si sa che fu battuta, assieme a Camico dal tiranno di Agrigento Falaride (VI sec a.C.).

 Schera.

Il sito probabile è da collocarsi nelle vicinanze di Corleone (Montagna dei Cavalli). La città è ricordata da Cicerone[2], durante la sua oratoria contro il governatore Verre, come una delle città da questi depredate. Anche il geografo Filippo Cluverio colloca Schera nelle vicinanze di Corleone.

 Iccara.

La cittadina che secondo lo scrittore  Solarino[3] era di origine sicana fu saccheggiata da Nicia durante la spedizione ateniese del 415 a.C. Cosi come si deduce dai racconti di Plutarco[4] e di Diodoro Siculo[5]. Il sito di questa cittadina è forse da assegnare nei pressi di Carini vicino Palermo. La Zona di Carini è interessata da diverse testimonianze archeologiche tra cui spiccano le Grotte di Maccagnone e di Carburangeli) cohe testimoniano la presenza dell’uomo sin dal Paleolitico superiore.

Triocala.

Il  suo nome deriva da Tria Kalá “tre cose belle” così la ricorda  Diodoro Siculo (lib. XXXVI,7):

< Dicono che Triocala sia chiamata così per avere tre bellezze: come prima, l’abbondanza di acque correnti, eccellenti per dolcezza; come seconda, una regione circostante che produce vini e olio e può essere mirabilmente coltivata; come terza, la posizione eccezionalmente  forte, come se fosse una grande, imprendibile roccia.>

Di incerta localizzazione, doveva trovarsi a ovest di Agrigento, non lontano da Caltabellotta. La storiografia la ricorda come quella città, che durante la seconda guerra servile in Sicilia (104-100 a.C.), ospitò il quartier generale di un capo degli schiavi ribelli di nome Salvio che aveva assunto il titolo regio di Trifone. Risulta nell’elenco delle città depredate dal governatore-ladro Verre[6].

Schirtaia.

Potrebbe essere la stessa Scirtea non lontana da Triocala, interessata agli stessi avvenimenti durante la seconda guerra servile[7].Una certa somiglianza onomastica, ha fatto credere di localizzarne il sito con il Castello di Acristia presso Caltabellotta. Un gruppo di fuggiaschi di Scirtea avrebbero fondato Burgio.

Alunzio.

Alunzio  conosciuta anche con il nome di Haluntium, era probabilmente di origine Sicana, il sito è da localizzare sopra un’altura sulla costa settentrionale della Sicilia, non lontano da Tindari, dove oggi sorge la cittadina di San Marco di Alunzio. La tradizione storiografica vuole che questa città sia stata fondata da Enea passato dalla Sicilia a capo di Alcuni troiani[8].

Un curioso episodio  raccontato da Cicerone (Verrine lib. IV.51) è legato a questa città:

Quando il governatore Verre si trovò a visitare questi luoghi, non entrò personalmente in città per non affrontare le fatiche della salita che era difficoltosa e ripida; fece invece chiamare Arcágato di Alunzio, personaggio rispettato in tutta la zona, e gli affidò l’incarico di portare giù immediatamente dalla città al mare tutta l’argenteria cesellata ed eventualmente anche tutti i vasi di Corinto esistenti ad Alunzio. Il buon Arcágato fu costretto ad annunciare in pubblico il contenuto dell’ordine ricevuto. La popolazione non ebbe il corraggio di opporsi all’ordine di Verre che, con la tranquillità tipica del tiranno, attendeva l’arrivo di Arcágato e della argenteria, sdraiato sulla sua lettiga in riva al mare, ai piedi della città. Una volta portato giù il bottino, gli uomini di Verre strapparono da quasi tutti gli oggetti in argento, i rivestimenti e i rilievi incastonati, lasciando ai poveri abitanti di Alunzio l’argenteria perfettamente liscia.

 Omface.

Conosciuta come Omphake, si vuole identificarne il sito con quello dell'attuale Butera (CL), dove non lontano sono  stati trovate dei resti di una necropoli sicano-sicula, la necropoli si trova in località Piano della Fiera, e oltre alle caratteristiche tombe a forno delle popolazioni sicule, vi sono anche delle tombe a gradini e una grande tomba a dolmen con recinto risalente forse al VII sec. a.C. Secondo lo storico Pausania[9] la cittadina sicana fu conquistata dai coloni greci ai tempi della fondazione di Gela (690 a.C. circa).

 Longane.

Di questa città non risultano notizie da fonti letterarie, ma sulla sua esistenza si avrebbero notizie da alcune monete conservate al British Museum di Londra. Il sito è stato individuato a pochi km da Castroreale (ME) nei pressi dei villaggi di Rodi e Milici, a circa 7 km dalla costa; i resti indicano che la città era fortificata e che fu abbandonata verso il V secolo a.C.  forse distrutta da Messina durante la sua espansione. Sono state trovate tombe a grotticella , dell'età del bronzo (sec XVIII-XV a.C.) e dell'età del ferro (sec. IX-VIII a.C.), i resti appartenenti all'età del bronzo potrebbero far pensare ad una origine sicana della cittadina Non lontano scorre il fiume Longano che avrebbe dato il nome alla città.

 

Longane
Monete che si riferiscono a Longane

 

 

Altre località frequentate ai tempi dei sicani:

 

Note: non sempre è netta la distinzione tra le località di origine sicana da quelle di origine sicula,   pertanto alcune delle località di seguito indicate potrebbero avere un origine posteriore dovuta ai siculi.

Nome

Localizzazione

Abaceno 

Tindari, località turistica frazione del comune di Patti (ME)

Adranon

Adrano (CT)

Akrai

Palazzolo Acreide (SR)

Alia

Alia (PA)

Alimena

Alimena (PA)

Apollonia

Monte Vecchio nel comune di San Fratello (PA)

Asaro

Sul Monte Sella  a circa 40 km a nord-est di Enna (non è certo se sia sicana o sicula)

Bronte

Bronte (CT)

Buccheri

Buccheri (SR)

Buscemi

Buscemi (SR)

Calategeron

Caltagirone (CT)

Castelluccio

Nei pressi della frazione di Testa dell'Acqua tra i comuni di Noto e Palazzolo Acreide.

Casteltermini

Casteltermini (AG)

Castelvetrano

Castelvetrano (TP)

Drepanon

Trapani (TP)

En Naan

Enna (EN)

Ghela

Gela (CL)

Isnello

Isnello (PA)

Kassar

Monte Cassaro nei pressi di Castronovo di Sicilia (PA)

Katane

Catania (CT)

Kentoripa

Centuripe (EN)

Maletto

Maletto (CT)

Marineo

Marineo (PA)

Morgantina

Località Serra Orlando a circa 5  Km da Aidone

Motion

Canicattì (AG)

Mussomeli

Mussomeli (CL)

Omphake

Poco distante da Butera (CL)

Pantalica

Non molto distante da ferla (SR)

Partanna

Partanna (TP)

Petra Caulonia

Pietraperzia (EN)

Ribera

Ribera (AG)

Rossomanno

Località di Rossomanno a 5 km da Valguarnera

Sabucina

Località di Sabucina a 6 km di Caltanissetta

Santo Stefano Quisquina

Santo Stefano Quisquina (AG)

Vassallaggi

San Cataldo (CL)


[1](14.25.I) Storia del Regno di Sicilia. vol.I.

[2] Cicerone:Verrine lib.III.103

[3](5.78.I)Raffaele Solarino: La Contea Di Modica

[4](40.145)  Plutarco: Vita di  Nicia.

[5](39.129)

[6] Cicerone: Verrine. lib V.10.

[7] Diodoro Siculo lib. XXXVI,8

[8] (14.43.I)Giovanni E. Di-Blasi: Storia del Regno di Sicilia.

[9] (Pausania lib. VIII.46)

 



 

 

 

 

(Scheda redatta da: Ignazio Caloggero)

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