MELCHIORRE TRIGILIA

 LE ORCHIDEE DEGLI IBLEI

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 IV PARTE

IV PARTE

51) Ophrys lunulata. 1

52) Ophrys lupercalis. 2

53) Ophrys lutea. 3

54) Ophrys lutea ssp. minor 4

55) Ophrys lutea ssp.  murbeckii 5

56) Ophrys mirabilis. 6

57) Ophrys oxyrrhynchos biancae. 7

58) Ophrys  pallida. 8

59) Ophrys sphegodes panormitana. 9

60) Ophrys passionis garganica. 10

61) Ophrys passionis subsp. passionis. 12

62) Ophrys provincialis. 14

63) Ophys pseudobertolonii 15

64) Ophrys  rosea. 16

65) Ophrys sabulosa. 17

66) Ophrys sicula. 18

67) Ophrys speculum.. 19

68) Ophrys sphegodes. 20

69) Ophrys sphegodes subsp. panormitana. 22

70) Ophrys tenthredinifera. 23

71) Ophrys tricolor 24

72) Ophrys vernixia. 25

73) Orchis anthropophora. 27

74) Orchys  brancifortii 28

75) Orchys collina. 29

 

 

51) Ophrys lunulata.

 Parl. 1838. Galesi. Fior. III-IV. Macchia e gariga. Endem. Sicilia. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Cava Grande, Donnafugata, Lentini, Acate, Caltagirone, Gela, Palazzolo. Nota. Specie rara, VU, protetta dall’U.I.C.N. (Unione internaz. per la conservazione della natura).

   Descrizione. Ha fusto alto 30-40 cm. Le foglie sono oblungo-lanceolate e inguainano parzialmente il fusto. L'infiorescenza è lassa e raggruppa da 4 a 14 fiori con sepali laterali, lanceolati, di colore variabile dal rosa violetto al bianco rosato, con nervatura centrale verde  e petali più brevi e stretti, solitamente di un colore roseo. Il labello è allungato, trilobato e ricoperto di una peluria vellutata, tranne che nel  margine del lobo  centrale  che è verde e glabro. La macula al centro del labello è lucida  a forma di mezzaluna (da cui deriva l'epiteto specifico ''lunulata''), da grigio-bluastra a rossastra; l'apicolo è grande, triangolare, di colore giallo-verdastro. Il ginostemio è perpendicolare al labello, con apice largo e acuto; la |cavità stigmatica è relativamente stretta, con due pseudocchi prominenti, neri e lucenti. Fiorisce in marzo-aprile. Riproduzione. Si riproduce ad opera dell'imenottero ''Osmia kohlii''. La disseminazione è anemocora. Distribuzione e habitat. È una specie endemica della Sicilia. Descritta  nel 1838 da Filippo Parlatore in provincia di Palermo, l'ofride lunulata è diffusa in tutte le province dell'isola, nonché nelle isole Eolie. Cresce in ambienti di macchia rada, gariga e prateria mediterranea, fino ad una altitudine di 1300 m; predilige suoli calcarei asciutti e luminosi.

Ophrys lunulata


52) Ophrys lupercalis

(Parco Iblei e Vendicari) (Giardina). Gariga, prati asciutti anche nelle basse  montagne. Sicilia.

    E’ una pianta relativamente bassa che raggiunge i 30 cm di altezza, con un infioriscenza di 2-9 fiori, che cresce nei luoghi incolti e nelle radure, e, come la precedente non è difficile avvistarla a bordo strada. Molti esperti ritengono che la Ophrys lupercalis sia un sinonimo della Ophrys fusca, altri che sia una specie diversa caratterizzata da una fioritura anticipata che va da dicembre a tutto gennaio. Come caratteristiche è quasi del tutto simile alla Ophrys fusca. Quasi in contemporanea con la Barlia robertiana si può assistere alla fioritura di questa prima.  Il nome specifico (lupercalis) prende riferimento da Luperco, protettore del bestiame dagli attacchi del lupo, e da un antica festa dell’epoca romana che ricadeva proprio nel periodo di fioritura di questa orchidea, il 14 febbraio, data scelta perché questo era il culmine del periodo invernale nel quale i lupi, affamati, si avvicinavano agli ovili minacciando le greggi.

Ophrys lupercalis


53) Ophrys lutea.

Cav. 1793 Galesi. Fior. III-IV. Ampelodesmeti e ulivi abbandonati. Stenomedit. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Cava Grande, Chiaramente, Monterosso, Buscemi, Buccheri, Vizzini, Melilli, Lentini, Acate, Gela, Palazzolo. Nota. Specie comune, variabile per la dimensione dei fiori e la ginocchiatura del labello.

   L'ofride gialla è una pianta appartenente alle Orchidaceae. L'epiteto specifico deriva dal latino luteus = "giallo", colore dominante del labello. Descrizione. È una pianta alta 10-30 cm, con foglie inferiori corte, disposte a rosetta, e brattee verdi-giallastre, larghe. L'infiorescenza raggruppa da 2 a 7 fiori con sepali e petali di colore verde-giallastro. Il labello è trilobato, ovato, concavo alla base e convesso al centro, con lobo mediano bilobo,  vellutato,  con  un  ampio  margine  glabro di colore giallo e una macchia bruna al centro, che presenta un disegno a forma di farfalla  di colore grigio-bluastro. Il ginostemio è corto, con apice ottuso. Fiorisce dalla fine di febbraio a fine maggio. Riproduzione. Si riproduce ad opera di diverse specie di api del genere ''Andrena'', tra cui ''Andrena cinerea''. Diffusione. È ampiamente diffusa nei paesi del bacino del Mediterraneo ma anche nelle regioni atlantiche dell'Europa meridionale. In Italia]] è presente in molte regioni fra cui la Sicilia. Habitat. Creasce negli ambienti di prateria e gariga, sino ai 1400 m di altitudine, prediligendo i suoli calcarei soleggiati. Tassonomia. Secondo una recente revisione le sottospecie riconosciute sono quattro: ''Ophyrs lutea'' subsp. ''lutea''; Oprys lutea subsp. ''melena'' - endemica della Grecia, si differenzia per il labello bruno, ad eccezione dello specchio e del margine giallo; Ophrys lutea '' subsp. ''minor''- ha fiori più piccoli (8-12 mm), con la colorazione brunastra del labello che si prolunga e si biforca verso l'apice. Sinonimo (tassonomia). Sinonimo: ''Ophrys sicula''; Ophrys lutea subsp. ''phryganae'' - si differenzia per i fiori più piccoli (10-15 mm) e l'infiorescenza più lassa, e per la netta ginocchiatura del labello nella sua porzione prossimale. Sinonimo: ''Ophrys phryganae.

Ophrys-lutea


54) Ophrys lutea ssp. minor

Sin.:  Ophrys  sicula. Fioritura: febbraio – maggio. Brullo… Circum-Medit.

 

ophrys_lutea minor


55) Ophrys lutea ssp.  murbeckii

 (Brullo…) Circum-Medit. E’ considerata un sinonimo di O. sicula.

ophrys lutea murbeckei


56) Ophrys mirabilis

Geniez & Melki. Galesi. Endem. Sicilia centr. e sudor. Rinv.: Sortino e diga di S. Rosalia, dove nel 1996 sono stati rinvenuti più di 200 individui! Nota. Specie rarissima, minacciata di estinzione,  da proteggere.

   Tassonomia. Questa rara orchidea, , è stata trovata per la prima volta nel territorio di Carini dal botanico Michele Lojacono Pojero e descritta  erroneamente, come ''Ophrys atlantica''. Dopo molti anni fu riscoperta nel 1991 da Geniez P. & Melfi F. e da Mathè H. nel 1994. Geniez e Melki che la battezzarono come ''Ophrys mirabilis'', appartenente al gruppo di ''Ophrys fusca'' (cfr. N. Gaudioso, 1997, cit.; Maranzano S.G e Marchiano V.J. Storia della bella e misteriosa Ophrys mirabilis Geniez & Melki. GIROS Notizie 2006; 31: 10-11).

    Descrizione. Si tratta di un'entità appartenente al gruppo di ''Ophrys fusca'', il cui principale carattere distintivo è dato dall'assenza di solco mediano alla base del labello. È una neofita bulbosa con fusto alto 12-22 cm. L'apparato radicale è costituito da 2 rizotuberi rotondeggianti, uno più grande (12 mm) e l'altro più piccolo (8 mm). Le foglie basali, in numero di 3-5, sono lanceolate e disposte in rosetta basale, le caulinari, 1 o 2, inguainano il fusto; spesso, nel periodo della fioritura, si trovano completamente secche. L'infiorescenza è lassa, con 2-6 fiori con sepali di colore verde-giallastro, i laterali aperti e con estremità piuttosto acute, il mediano curvato sopra il ginostemio;  i petali, dello stesso colore dei sepali, hanno margine debolmente ondulato, di colore giallo-bruno. Il labello, che come detto è privo di solco basale mediano, è rettilineo, lungo non oltre 19 mm  e largo circa 10 mm, ed è ricoperto da una fitta peluria bruno-violacea; i lobi laterali sono piuttosto piccoli, nettamente distaccati dal lobo mediano che si presenta cuneiforme o arrotondato all'estremità; la macula è bilobata, di colore dal blu-grigiastro al rosso-violaceo; il margine è glabro, di colore giallo-bruno. La cavità stigmatica è molto ampia, quasi sferica. Fiorisce da aprile a maggio. Riproduzione. Lo specifico insetto impollinatore, probabilmente un imenottero apoideo del genere ''Andrena'', non è stato ancora individuato. Distribuzione e habitat. È stata rinvenuta  in altri luoghi della Sicilia,  e nella primavera del 2010 anche sui Monti Climiti, nel territorio  di Melilli (Zimmitti  A.,

Una nuova stazione di Ophrys mirabilis nel territorio ibleo (Sicilia sud-orientale), GIROS Notizie, 2011; 48: 63-65). Recentemente è stata segnalata anche in Nord Africa. Cresce in prati aridi ad ''Ampelodesmos mauritanicus'', con   predilezione  per  i  terreni  calcarei esposti a nord, da 300 a 800 m di altitudine.

Ophrys mirabilis


57) Ophrys oxyrrhynchos biancae

(Tod.) Galesi, Cristaudo & Maugeri, 2004.  Cespuglietti, pascolo e uliveti abbandonati. Endem. Sicilia. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Cava Grande,  Monterosso, Buscemi, Buccheri, Caltagirone, Acate, Gela, Palazzolo.

   Descrizione. È una pianta alta 10-15 cm. Ha sembianze in comune con ''Ophrys oxyrrhynchos'' e ''Ophrys tenthredinifera'' e secondo alcuni potrebbe aver avuto origine da un'ibridazione naturale tra le due specie. La infiorescenza contiene da 4 a 10 fiori piccoli, con sepali bianco-rosati, talora con sfumature verdi e petali triangolari, in genere dello stesso colore dei sepali oppure giallastri. Il labello è trapezoidale, chiaro e villoso al margine, rosso-brunastro al centro, ove è presente una piccola macchia lucida grigio-violacea, a forma di H o di farfalla, con un margine chiaro; l'appendice apicale è grande, giallo-verdastra, romboidale o tridentata, curva verso l'alto. Il ginostemio, lungo 5-6 mm, ha un rostro acuto. Fiorisce in marzo-aprile. Distribuzione e habitat. È una sottospecie endemica della Sicilia, diffusa sia nella Sicilia orientale che in quella occidentale. Cresce fino a 700 m di altitudine, predilige praterie e garighe con suoli calcarei.

Tassonomia. Questa entità è stata descritta per la prima volta  sotto il nome di ''Ophrys discors'' dal botanico avolese Giuseppe Bianca (1801-1883),  il quale comunicò la scoperta a Todaro e a Gussone che la riportarono nelle loro opere sulla Flora sicula. Una recente revisione ha riclassificato l'entità come sottospecie  di  'Ophrys oxyrrhynchos'', ''Ophrys oxyrrhynchos'' subsp. ''biancae''.

ophrys oxyrrinchos


58) Ophrys  pallida

 Raf., 1810. Brullo…. Sudmediterranea e Sicilia. VU-lnerabile.  Giardina. Prati e radure dei querceti nelle colline.

   L'Ofride pallida  è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, endemica della Sicilia. Descrizione.  Ha fusto eretto, alto 10-25 cm. e brattee più lunghe dell'ovario. L'infiorescenza è pauciflora, con 2-6 fiori di piccole dimensioni; i sepali laterali, biancastri con sfumature  verdi o rosate, sono ellittici mentre il sepalo centrale è ricurvo in avanti; i petali sono corti, tronchi all'apice, di colore dal biancastro al verdastro. Il labello è trilobato, fortemente genicolato alla base e ulteriormente piegato all'indietro nella parte apicale; è di colore bruno, vellutato, con specchio glabro alla base del lobo mediano, di colore grigio-biancastro con riflessi bluastri, diviso da un solco centrale profondo; i lobi laterali sono piccoli e ripiegati all'indietro. Il ginostemio è corto e ottuso. Fiorisce da marzo a maggio. Riproduzione. Si riproduce ad opera dell'imenottero ''Andrena orbitalis'.

Distribuzione e habitat. ''O. pallida'' è un raro endemismo siculo. In passato la si etichettava come endemismo siculo-sardo ma la sua presenza in Sardegna è stata smentita. Predilige i pascoli magri, le garighe, le aree soleggiate dei boschi con terreno calcareo, da 200 sino fino a 1100 m di altitudine. Cfr. AA.VV., Piano forestale regionale, Azienda Forestale della Regione Siciliana, 2003.

Ophrys pallida


59) Ophrys sphegodes panormitana

 (Tod.) Kreutz, 2004). Brullo…. Endemica Sicilia. VU. Giardina. Gariga, prati asciutti, cespuglietti. Cava Grande. Chiaramente, Caltagirone. Valle Ippari.

   Descrizione. È alta 15-40 cm. Ha foglie verdi lanceolate. I fiori, da 2 a 10, sono riuniti in infiorescenze lasse. I sepali sono bianchi o gialli con una o più venature verdastre (raramente rosa); i petali, glabri, sono giallastri con sfumature ocra verso il margine. Il labello è trilobato, da ovale a quadrangolare, di colore da bruno-rossiccio a nerastro, con piccole gibbosità basali e  una  senza pelosità submarginale;  la  macula è lucida, nero-bluastra, a forma di H; la cavità stigmatica è anch'essa brunastra, con pseudo-occhi grigio-verdastri; il ginostemio è corto, con masse polliniche sono di colore giallo. Fiorisce in gennaio-marzo. Riproduzione. Si riproduce ad opera imenotteri del genere ''Andrena'' (''Andrena toracica, A. thoracica'' e ''A. florentina'') (GIROS|p.218. Tassonomia. La posizione tassonomica di questa entità è ancora controversa. Alcuni autori la considerano una forma di ''O. exaltata''.

Ophrys panormitana


60) Ophrys passionis garganica

Giardina. Ophrys passionis Sennen ex Devillers-Tersch. & Devillers, 1994 è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, in passato nota anche come Ophrys garganica. Descrizione. È alta fino a 50 cm. Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi. La parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale e arrotondati; la parte aerea è breve ma piuttosto slanciata, semplice ed eretta. Sono  presenti poche foglie radicali a forma oblungo-lanceolata, ad apice acuto mucronato. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Quelle cauline sono progressivamente più ridotte a portamento amplessicaule e simili a brattee. L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme con pochi fiori  sessili. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lineare-lanceolata con una scanalatura centrale; sono lunghe come o più dell'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sotto-sopra; in questo caso il labello è volto in basso.

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente pentaciclici; perigonio a 2 |verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello sti-

lo (Pignatti, Vol. 3 pag. 700). Fioritura: fine Primavera, inizio Estate. Il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali ciascuno (3 interni e 3 esterni). Tutti i tepali sono glabri e terminano con un apice ottuso. I tre segmenti esterni sono patenti a forma oblunga, sono piani e lievemente carenati. Quello mediano è spesso lievemente ricurvo in avanti. I due tepali intern sono sempre a forma oblunga appena più stretti, disposti in modo alternato a quelli esterni e con i bordi smarginati o increspati. Colore dei tepali esterni: verde chiaro quasi brillante. Colore dei tepali interni: giallastro, bruno-rossastro ai margini. Il labello è ampio, carnoso e pubescente; si presenta con un portamento pendente e con margini incurvati. La forma è quasi rotondeggiante e intera (i lobi laterali sono quasi inesistenti); tutto il bordo del labello è percorso da una striscia più chiara. In questa specie non è presente lo sperone e neppure gibbosità nella zona centrale del labello.  Colore del labello: bruno-purpureo scuro, più chiaro ai bordi; al centro è presente una macchia più chiara fosco-violacea o rosso-brunastra a forma di “H” con le “gambette” allungate; mentre nella parte alta la macchia si dirama ai lati del labello. Dimensione del labello: larghezza 16 mm; lunghezza 14 mm. Ginostemio:  lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio". Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera; queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole. L'ovario, sessile in posizione infera  è formato da tre carpelli fusi insieme (Pignatti, Vol. 3 pag. 7009. L'ovario non è contorto. Il frutto è una capsula.  Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche. Questo  meccanismo  è  necessario  in quanto i semi da soli hanno poche sosostanze di riserva per una germinazione  in  proprio. (Strasburger|vol. 2 - pag. 808). Le  radici  sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi. La parte ipogea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale e arrotondati; la parte aerea è breve ma piuttosto slanciata, semplice ed eretta. Sono presenti poche foglie radicali a forma oblungo-lanceolata, ad apice acuto mucronato. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (parallelinervie). Quelle cauline sono progressivamente più ridotte a portamento amplessicaule e simili a brattee. L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale) del tipo spiciforme con pochi fiori  sessili. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lineare-lanceolata con una scanalatura centrale; sono lunghe come o più dell'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sotto-sopra; in questo caso il labello è volto in basso.

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici; perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo  (Pignatti |Vol. 3 pag. 700). Fioritura:  fine  Primavera, inizio Estate. La riproduzione di questa pianta avviene in due modi: per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; la germinazione dei semi è tuttavia condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume). La disseminazione è di tipo anemocora; per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva). L'impollinazione avviene tramite un maschio di imenottero del genere ''Andrena'' che crede di riconoscere nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tenta una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina

per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento. Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli. Inoltre dal momento che l'insetto è attratto solamente da una specifica femmina (e quindi da una specifica orchidea) si evitano così sterili impollinazioni. Distribuzione. Il tipo corologico di questa specie è ''Euri-mediterraneo''. In Italia era considerata in passato un endemismo del Gargano, ma è presente in realtà in buona parte dell'Italia centrale e meridionale oltreché in Sicilia e Sardegna.

L'habitat tipico per questa orchidea sono i prati aridi, le garighe e le zone incolte in generale da 0 a 800-1000. Tassonomia. Questa entità è stata a lungo classificata come ''Ophrys garganica'' o come  ''Ophrys sphegodes'' subsp. ''garganica'', e di recente come identica all’''Ophrys passionis'' (GIROS 2009, p.224).

Ophrys passionis garganica


 

 

61) Ophrys passionis subsp. passionis

Sennen ex Devillers-Tersch. & Devillers, 1994. Sin.: Ophrys sphegodes subsp. garganica O. et E.Danesch. Fioritura: marzo – maggio (in Orchidee di Cava Grande… in internet).

   Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.

La parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi. La parte epigea: la parte aerea del fusto è breve ma piuttosto slanciata, semplice ed eretta. Sono presenti poche foglie radicali a forma lanceolata, ad apice acuto |(mucronato). Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (parallelinervie). Quelle cauline sono progressivamente  più  ridotte  a portamento amplessicaule e  simili a brattee.

 

L'infiorescenza  e fiori come in O. passionis. Il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali ciascuno (3 interni e 3 esterni). Tutti i tepali sono  glabri  e terminano con un apice ottuso. I tre segmenti esterni sono patenti a forma oblunga, sono piani e lievemente carenati. Quello mediano è spesso lievemente ricurvo in avanti. I due tepali interni (il terzo, il labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono sempre a forma oblunga appena più stretti, disposti in modo alternato a quelli esterni e con i bordi smarginati o increspati. Colore dei tepali esterni: verde chiaro quasi brillante. Colore dei tepali interni: giallastro, bruno-rossastro ai margini. Il labello (la parte più vistosa del fiore) è ampio, carnoso e pubescente; si presenta con un portamento pendente e con margini incurvati. La forma è quasi rotondeggiante e intera (i lobi laterali sono quasi inesistenti); tutto il bordo del labello è percorso da una striscia più chiara . In questa specie non è presente lo sperone e neppure gibbosità nella zona centrale del labello.  Colore del labello: bruno-purpureo scuro, più chiaro ai bordi; al centro è presente una macchia più chiara fosco-violacea o rosso-brunastra a forma di “H” con le “gambette” allungate; mentre nella parte alta la macchia si dirama ai lati del labello. Dimensione del labello: larghezza 16 mm;  lunghezza 14 mm. Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto  con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio". Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole. L'ovario, sessile in posizione infera  è formato da tre carpelli fusi insieme. L'ovario non è contorto. Fioritura: fine Primavera, inizio Estate. Il frutto è una capsula.  Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici. Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio. La riproduzione di questa pianta avviene come nelle altre Ophrys. Distribuzione. Il tipo corologico di questa specie è Euro-mediterraneo. In Italia era considerata in passato un endemismo del Gargano, ma è presente in realtà in buona parte dell'Italia centrale e meridionale oltreché in Sicilia e Sardegna. L'habitat tipico per questa orchidea sono i prati aridi, le garighe e le zone incolte in generale da 0 a 800-1000 m s.l.m..

Ophrys passionis susp. passionis


62) Ophrys provincialis

 

(Baumann & Kunkele) Paulus , 1988.

Questa Ophrys è molto simile all’o. aranifera. E’ endemica del Sud della Francia dal Gard alle Alpi marittime. Si riconosce principalmente dal suo labello scuro, che ha una macchia azzurrognola bordata di bianco e nella base rossastro in contrasto col resto del labello. I pseudo-occhi sono generalmente cerchiati di bianco. Questa specie sembra tuttavia relativamente difficile da distinguere dall’Ophrys passionis.

Ophrys provincialis


63) Ophys pseudobertolonii

 

ssp. bertoloniiformis (W. & C. Medit.). Brullo… Endemica Italia centromeridionale e Sicilia

ophrys pseudobertolonii


64) Ophrys  rosea

 

 (Albo Delpinoa, p. 322) Sin. O. tentedriniphera

ophrys rosea


65) Ophrys sabulosa

(Giardina) Ophrys fusca subsp. sabulosa (Paulus & Gack ex P.Delforge) Kreutz, 2004 è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, endemica della Sicilia.

Descrizione. È una pianta erbacea geofita bulbosa, con fusto alto sino a 25-30 cm.
Presenta 3-5 foglie disposte in rosetta basale e 2 foglie cauline lanceolate.
L'infiorescenza,  abbastanza  lassa,  è  formata  da  3 a 8 fiori con sepali grandi,

ovali, giallo-verdastri, il dorsale arcuato in avanti sul ginostemio, e petali di colore giallastro, mediamente più piccoli dei sepali. Il labello è bruno e pubescente, trilobato, bordato da un margine glabro di colore giallo vivo. Presenta una marcata scanalatura centrale e una macula ampia, bilobata, di colore da grigiastro a bluastro. I lobi laterali sono arrotondati e ripiegati all'indietro. Fiorisce da marzo ad aprile. Si riproduce per impollinazione entomofila ad opera dell'imenottero apoideo Andrena sabulosa (Andrenidae), a cui deve il suo epiteto specifico. Questa specie è endemica della Sicilia. Cresce su prati aridi e garighe, da 0 a 1300 m di altitudine. Tassonomia. O. fusca subsp. sabulosa fa parte del gruppo Ophrys funerea della sezione Pseudophrys.

Pierre Delforge ha descritto una entità molto simile, presente in Sicilia nel siracusano, da lui battezzata Ophris gackiae, che si differenzia da questa sottospecie per una minore altezza (10-20 cm), un labello più piccolo ed una fioritura anticipata di circa due settimane; l'insetto impollinatore di questa entità sarebbe Andrena florentina. Secondo alcuni autori tale entità andrebbe posta in sinonimia con O. fusca subsp. sabulosa.

Ophrys sabulosa


66) Ophrys sicula

Tineo. Galesi. Fior. III-IV. Cespugliet, pascolo e uliveti abbandonati. Stenomedit. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Pantalica, Pedagaggi, Chiaramonte, Monterosso, Caltagirone, Acate, Gela, Palazzolo.

Sin.: Ophrys lutea var. minor (Todaro) Gussone; Ophrys lutea ssp. minor (Todaro) O. Danesch & E. Danesch; Ophrys Fleischmann & Bornmúller) H.F. Paulus & Gack; Ophrys galilaea ssp. murbeckii (H. Fleischmann) Del Prete.

Biologia. Pianta a fioritura (marzo-maggio), la troviamo negli incolti aridi, garighe costiere, cespuglieti, su substrato alcalino; impollinata da apidi solitari del genere Andrena, insetti che nidificano nel terreno.

Descrizione. Piantina gracile, tuberosa di 10-20 cm d'altezza con spiga breve a 2-8 piccoli

fiori con i tepali esterni ovato-triangolari, verde-giallognolo di 612x3-7 mm e margine debolmente revoluto, gli interni giallognoli di 4,5-7x1-2,5 mm. Labello orizzontale, rilevato longitudinalmente e portamento orizzontale, lungo 8-13 mm e largo 7-12 mm, margine giallo glabro, concavo, della larghezza di 2 mm circa con uno specchio lucido grigiobruno, e con nella parte apicale, una piccola `V' rovesciata dello stesso colore dello specchio. Distribuzione. Bacino Mediterraneo, manca in Francia e penisola Iberica.

Ophrys sicula


67) Ophrys speculum

Link, 1800. Galesi. Fior. III-IV. Cespugliet, e colture abbandonate. Stenomedit. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Cava Grande, Buccheri, Buscami, Vizzini, Pantalica, Pedagaggi, Chiaramonte, Caltagirone, Acate, Gela, Palazzolo.

   L'ofride specchio è una pianta erbacea geofita bulbosa, alta 5-20 cm, con foglie inferiori ovato-lanceolate, disposte a rosetta, e foglie superiori avvolgenti e brattee larghe e concave. L'infiorescenza raggruppa da 2 a 8 fiori con sepali laterali divergenti, di colore verdastro con striature brune e sepalo mediano oblungo, con apice tondo, di colore bruno; i petali sono corti, pubescenti, di color porpora. Il labello è trilobato, bordato da una fitta peluria bruno-rossastra; il lobo mediano più grande, ovato, è quasi interamente occupato da una macula argenteo-bluastra bordata di giallo, che costituisce l'elemento distintivo della specie, mentre i lobi laterali sono lanceolati, giallo-rossastri. Il ginostemio, nascosto dai sepali, è corto e con apice arrotondato. Fiorisce  da  marzo ad aprile. Si riproduce prevalentemente per impollinazione entomofila, ad opera dell'imenottero vespoideo Dasyscolia ciliata. I maschi di questa specie sono attratti sia dal mimetismo sessuale del labello, che con la sua pelosità ricorda loro l'addome della femmina, ma soprattutto grazie alla produzione di sostanze volatili simili ai feromoni delle femmine. Nelle aree in cui l'insetto pronubo è assente, può riprodursi per moltiplicazione vegetativa. Distribuzione. È una specie mediterranea. In Italia è comune in Sicilia e Sardegna, rara nel resto della penisola.  Habitat. Cresce in ambienti di prateria mediterranea, gariga e macchia aperta, con predilezione per i terreni calcarei, da 0 a 1.200 m di altitudine. L'inquadramento tassonomico di questa specie è stato a lungo fonte di controversie. La controversia è legata, almeno in parte, alla esistenza di tre distinte sottospecie, da alcuni autori elevate al rango di specie a sé stanti:

Ophrys speculum


68) Ophrys sphegodes.

Miller 1768. Galesi. Fior. III-IV. Cespuglieti e pa-

scolo. Euromedit. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Buccheri, Buscami, Chiaramonte, Caltagirone,  Gela, Palazzolo.

Ofride verde-bruna. Etimologia. La denominazione scientifica attualmente accettata di questa orchidea (Ophrys sphegodes) è stata proposta dal botanico scozzese Philip Miller (1691 – 1771). È una pianta erbacea alta 15 - 50 cm. Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi. La parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale. La parte aerea è breve ma piuttosto slanciata, semplice ed eretta. Il colore è verde. Sono presenti poche foglie radicali (massimo 5) a forma oblungo-lanceolata, ad apice acuto (mucronato) e ripiegate a doccia. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente. Quelle cauline sono progressivamente più ridotte a portamento amplessicaule e simili a brattee. Dimensione delle foglie: 5 - 15 mm. L’infiorescenza è “indefinita” del tipo spiciforme con pochi fiori (da 4 a 10 e ben spaziati) sessili. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lineare-lanceolata con una scanalatura centrale; sono lunghe come o più dell'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sotto-sopra; in questo caso il labello è volto in basso.  I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[2]. Dimensione dei fiori: 15 – 20 mm. Il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). Tutti i tepali sono glabri e terminano con un apice ottuso. I tre segmenti esterni sono patenti a forma oblunga e piani. Quello mediano è spesso lievemente ricurvo in avanti. I due tepali interni sono più piccoli (sono lunghi 2/3 di quelli esterni) sempre a forma oblunga, disposti in modo alternato a quelli esterni e con i bordi smarginati o increspati. Colore dei tepali esterni: verde chiaro quasi brillante. Colore dei tepali interni: giallastro, bruno-rossastro ai margini. Il labello è ampio, carnoso e pubescente; si presenta con un portamento pendente e con margini incurvati. La parte terminale è formata da vari lobi appena evidenti; quello centrale, il più grande, è a sua volta suddiviso in due parti. In questa specie non è presente lo sperone, sono presenti invece delle lievi gibbosità nella zona centrale del labello. Colore del labello: bruno (ai bordi è inoltre vistosamente pubescente/vellutato), con macchie lucide più chiare al centro (dal viola al blu) e disegni simili all'addome di un insetto (macchie scure a forma di “H” o “X” contornate da linee bianche). Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio". Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore. Il polline ha una  consistenza  gelatinosa;  e si  trova nelle due logge sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole.

L'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[7]. L'ovario non è contorto. Fioritura: da marzo a giugno; è un'orchidea a fioritura precoce. Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio. La riproduzione di questa pianta avviene in due modi: per via sessuata; alcuni studi hanno dimostrato che il profumo che emana l'orchidea Ophrys sphegodes è simile all'odore delle giovani vergini di Andrena nigroaenea. Sono stati segnalati comunque altri imenotteri collegati a questa orchidea: Colletes cunicularius, Xylocopa iris e altre specie del genere Andrena (A. tibialis, A. fulvata). Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”. per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui. La disseminazione è di tipo anemocora. Distribuzione: il tipo corologico (area di origine) è Euri-mediterraneo; è una pianta diffusa in tutta la penisola italiana (isole comprese);. L'habitat tipico per questa orchidea sono i prati aridi, le garighe e le zone incolte in generale; ma anche zone pietrose e margini erbacei dei boschi. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco. Piani collinari e in parte montani, fino a 1200 m.

 

           Ophrys sphegodes


69) Ophrys sphegodes subsp. panormitana

 

 (Tod.) Kreutz, 2004. Endemismo siculo. Fioritura: marzo – giugno. (in Orchidee di Cava Grande.. internet)

   L'Ofride palermitana (Ophrys sphegodes panormitana (Tod.) Kreutz, 2004) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, endemica della Sicilia. È una pianta erbacea geofita bulbosa, alta 15-40 cm. Ha foglie verdi lanceolate. I fiori, da 2 a 10, sono riuniti in

infiorescenze lasse. I sepali sono bianchi o gialli con una o più venature verdastre (raramente rosa); i petali, glabri, sono giallastri con sfumature ocra verso il margine. Il labello è trilobato, da ovale a quadrangolare, di colore da bruno-rossiccio a nerastro, con piccole gibbosità basali e una senza pelosità submarginale; la macula è lucida, nero-bluastra, a forma di H; la cavità stigmatica è anch'essa brunastra, con pseudo-occhi grigio-verdastri; il ginostemio è corto, con masse polliniche sono di colore giallo. Cresce, su terreni prevalentemente calcarei, in ambienti di prateria mediterranea e gariga.

 

Ophrys sphegodes subsp. panormitana

 


70) Ophrys tenthredinifera

Willdenow 1805. Fioritura: marzo - maggio. Galesi. Fior. III-IV. Arbusteti. Euromedit. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Cava Grande, Buccheri, Buscami, Chiaramonte, Caltagirone,  Gela, Acate.

   È una pianta erbacea alta da 5 a 25 cm, con foglie basali ovato-lanceolate, disposte a rosetta, e brattee larghe, sfumate di rosa. L'infiorescenza raggruppa da 2 a 10 fiori. I sepali sono di colore dal bianco al rosa, con una sfumatura mediana verde. I petali più piccoli e più scuri, sono cuoriformi, pubescenti. Il labello è giallo-brunastro, villoso e di colore più chiaro al margine, con un disegno centrale a forma di U o di H, bruno con margini bianchi; l'apice è globoso, ottuso, ricoperto da fine peluria. Il ginostemio è corto con apice ottuso. La cavità stigmatica è ampia, di colore bruno scuro. Si riproduce per impollinazione entomofila ad opera di imenotteri apoidei del genere Eucera (E. algira, E. nigrilabris). Diffusa nell'Europa meridionale. In Italia è presente su tutto l'Appennino, in Sicilia e Sardegna. Cresce in praterie e garighe, fino a 1200 m di altitudine.

 

Ophrys tenthredinifera zingaro 086.jpg

     Ophrys tenthredinifera


71) Ophrys tricolor

Desf. ex Nyman 1882. Giardina.

Ophrys tricolor


72) Ophrys vernixia

(Maugeri, Cristaudo)

   Pianta alta da 5 a 20 cm. Scapo flessuoso. Foglie. Le inferiori grandi lanceolate, le superiori avvolgenti lo scapo. Infiorescenza A spiga lassa. Brattee Lunghe , talvolta più dell’ovario. Fiori Grandi. Tepali esterni giallo - verdastri, i laterali con bande brunastre. Tepali interni molto più corti e vellutati per la presenza di peluria; Il mediano ricurvo sul ginostemio; labello grande, trilobo con al centro una grande macchia azzurra, orlato di fitta peluria. Habitat Molto diffusa lungo le cunette stradali e nei pascoli. Vegeta anche oltre i 1000 m Paricolarità Viene impollinata da un apide che mostra una enorme somiglianza con il labello.

 

ORCHYS

   Orchis L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Orchidacee, il cui nome deriva dal greco όρχις = testicolo, per via dei rizotuberi appaiati e di forma arrotondata che si presentano in alcune specie. Descrizione. L'apparato radicale è costituito da 2 o 3 rizotuberi di forma tondeggiante o, raramente, appena bilobata. Il fusto è eretto; presenta da 2 a 9 foglie basali, a volte maculate, riunite a rosetta, e 1 o 2 foglie cauline che inguainano il fusto e rivestono l'infiorescenza prima della fioritura. Il fiore si sviluppa in spighe con sepali tutti uguali, petali piccoli e labello intero o a tre lobi; è quasi sempre dotato di sperone, con la sola eccezione della ''Orchis anthropophora''. Il loro colore va dal lilla al viola, più raramente dal bianco al giallo. I fiori della maggior parte delle specie di ''Orchis'' non producono nettare  (con alcune eccezioni, come p.es. ''Orchis co-riophora''), ma attraggono le api e i bombi grazie all'aspetto dei fiori, simile a quello di altre specie nettarifere. Distribuzione. Le specie appartenenti a questo genere sono orchidee terricole diffuse in Europa, nel Nord Africa e in Nord America. Tutte quante le specie di questo genere sono rustiche, in special modo in Italia, dove altre invece non riescono ad acclimatarsi perché richiedono una temperatura estiva più fredda. Impollinazione. Quasi tutte le specie di ''Orchis'' sono impollinate da imenotteri della famiglia Apidae. Solo questi insetti sono in grado di perforare con la ligula lo sperone, avendo così accesso al nettare  (nelle specie in cui esso è presente).

 

Ophrys vernixia


73) Orchis anthropophora

(L.) All., 1785. Sin.: Ophrys anthro-pophorum, Acerass antropophorum. Galesi. Fior. Apr. Mag. Habitat: prati, macchie, area pascolo; predilige suoli calcarei. Areale: Medit. Atl. Rinvenuta in molti luoghi degli Iblei. Comune. It. Ballerina. Fioritura: marzo-maggio. Habitat: prateria mediterranea e garighe, su suoli calcarei. (Giardina) e in Cava grande (internet).

 

    Etim. L'epiteto specifico deriva dal greco νθρωπος = uomo e φορς = che porta, cioè portatore di uomo, in riferimento alla caratteristica sembianza del labello. Tassonomia. La specie è stata a lungo attribuita al genere monospecifico ''Aceras'' (dal greco α privativo e κερας=corno) per il fatto di essere l'unica specie del genere ''Orchis'' priva di sperone. Recenti studi genetici hanno invece mostrato la sua stretta parentela con ''Orchis militaris'', con la quale da frequentemente luogo a ibridi. Morfologia. È alta 15-40 cm, con foglie basali ovato-lanceolate riunite a rosetta e foglie cauline corte e inguainanti il fusto. I fiori sono riuniti in infiorescenze dense; sepali e petali sono riuniti a formare un casco di colore giallo-verdastro con bordi rossastri; il labello, trilobato, ha una forma caratteristica che ricorda la sagoma di un uomo, da cui deriva l'epiteto specifico. Il ginostemio è corto, con masse polliniche di colore giallo chiaro. Fiorisce da aprile a giugno. Distribuzione. Questa specie ha un areale atlantico-mediterraneo. In Italia è presente in quasi tutta la penisola e nelle isole maggiori, rara al nord. Habitat. Predilige i terreni calcarei in ambienti di prateria ad ''Ampelodesmos mauritanicus'', garighe e nelle radure, da 0 a 1600 m di altitudine.

Orchis-anthropophora


74) Orchys  brancifortii

Biv., 1813 (Giardina)

 Etim. L'epiteto specifico è un omaggio a Ercole Branciforti, principe di Butera, protettore del botanico siciliano Antonino Bivona Bernardi (1770-1837) che descrisse questa specie nel 1813. È una pianta esile, con fusto alto 10-25 cm.  Le foglie basali sono ellittico-lanceolate, non maculate, le superiori più strette e avvolgenti il fusto, e le brattee violacee, lanceolate. I fiori, di colore dal rosa al porpora, sono raccolti in dense infiorescenze ovato-cilindriche. I sepali sono ovati e il mediano è posto verticalmente; i petali formano un casco attorno al ginostemio. Il labello è trilobato, con lobi laterali divergenti, molto più stretti di quello mediano. Alla base del labello sono presenti due piccole macchie violacee. Lo sperone è sottile e filiforme. Ne esiste una forma apocromatica interamente bianca. Fiorisce da aprile a maggio. DistribuzioneÈ endemica della Sardegna, limitatamente ai rilievi calcarei del settore orientale, e della Sicilia, ove si ritrova sulle catene montuose settentrionali (Madonie e Nebrodi) e, con stazioni puntiformi, sull'Etna e sugli Iblei.  Ne  è

nota anche una unica stazione in Calabria, nei pressi di Stilo. Habitat. Cresce nei prati aridi, nelle garighe e nelle macchie, fino ad una altitudine di 1200 m. Predilige terreni cal-

carei ed asciutti.

Orchis brancifortii


75) Orchys collina

Solander Sin. O. saccata Ten. O. a sacco. G. bulb. Alt. 12-30 cm. Fusto cilindrico, grosso, avvolto dalle guaine fin quasi all’infiorescenza. Foglie oblanceolate-lineari, acute (1-2,5 x 3-5-7 cm), generalmente erette. Infior. a 4-15 fiori spaziati, cilindrica, lunga fino a 12 cm; tepali esterni 10-11 mm, eretti, ottusi; tepali interni più brevi e sottili, pure eretti; labello non lobato, spesso crenulato, circa tanto lungo che largo (10 mm); sperone saccato 3 x 6-7 mm; sepali bruno-verdastri, labello rosso-violaceo spinoso. Prati aridi e garighe (0-500)” (Pignatti).  Galesi. Fior II-III. Colture abbandonate. Stenomedit. Rinv.: Vittoria, Niscemi, Cava Grande, Licodia, Lentini, Augusta,  Caltagirone, Acate, Gela.

Orchis collina


 

MELCHIORRE TRIGILIA: LE ORCHIDEE DEGLI IBLEI

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