ANDREA PALLADIO: IL PRIMO LIBRO - PARTE 2

(CAPITOLI XI - XVI)

 

 

DELLE DIMINVTIONI DE' MVRI, ET DELLE PARTI LORO. Cap.XI.

I DEVE oſſeruare, che quanto più i muri aſcendono e s'inalzano, tâto più ſi diminuiſcono: però quelli che naſcono ſopra terra; ſarâno più ſottili delle fondamêta la metà, e quelli del ſecondo ſolaro più ſottili di quelli del primo mezo quadrello, e coſi ſucceſsiuamente fino al ſommo della fabrica: ma cô diſcretione, accioche nô ſiano troppo ſottili di ſopra. Il mezo dei muri di ſopra deue caſcare à piombo al mezo di quelli di ſotto: onde tutto il muro pigli forma piramidale. Pur quando ſi voleſſe far vna ſuperficie, ò faccia del muro di ſopra al diritto d'vna di quello di ſotto; dourà ciò farſi dalla parte di dêtro: perche le trauature de' pauimêti, i volti, & gli altri ſoſtegni della fabrica nô laſcerâno, che’l muro caſchi, ò ſi muoua. Il relaſcio, che ſarà di fuori ſi coprirà con vn procinto, ò faſcia, e cornice, che circôdi tutto l'edificio: il che farà adornamêto, e ſarà come legame di tutta la fabrica. Gli angoli, perche partecipano di due lati, e ſono per tenerli diritti, e côgiunti inſieme deono eſſere fermiſsimi, e con lunghe, e dure pietre come braccia tenuti. Però ſi deono le feneſtre, & l'apriture allontanare da quelli più che ſi può, ò almeno laſſar tanto di ſpazio dall'apritura all'angolo, quanto è la larghezza di quella. Hora c'habbiamo parlato de' muri ſemplici; è côueneuole che paſsiamo à gli ornamêti, de' quali niuno maggiore riceue la fabrica di quello, che le danno le colonne, quando ſono ſituate ne' luoghi conueneuoli, e con bella proportione à tutto l'edificio.

 

DE' CINQVE ORDINI CHE VSARONO
gli Antichi. Cap.XII

INQVE ſono gli ordini de' quali gli Antichi ſi ſeruirono, cioè il Toſcano, Dorico, Ionico, Corinthio, e Compoſito. Queſti ſi deono coſi nelle fabriche diſporre, che'l più ſodo ſia nella parte più baſſa: perche ſarà molto più atto à ſoſtentare il carico, e la fabrica venirà ad hauere baſamento più fermo: onde ſempre il Dorico ſi porrà ſotto il Ionico: il Ionico ſotto il Corinthio; & il Corinthio ſotto il Compoſito. Il Toſcano, come rozo, ſi vſa rare uolte ſopra terra, fuor che nelle fabriche di vn'ordine ſolo, come coperti di Villa: ouero nelle machine grandiſsime, come Anfitheatri, e ſimili: lequali hauêdo più ordini queſto ſi ponerà in luogo del Dorico ſotto il Ionico. E ſe ſi vorrà tralaſciare vno di queſti ordini, come ſarebbe, porre il Corinthio immediate ſopra il Dorico; ciò ſi potrà fare, pur che ſempre il più ſodo ſia nella parte più baſſa per le ragioni già dette. Io porrò partitamente di ciaſcuno di queſti le miſure, non tanto ſecondo che n'inſegna Vitruuio, quanto ſecondo c'ho auuertito ne gli edificij Antichi: ma prima dirò quelle coſe, che in vniuerſale à tutti ſi conuengono.

 

DELLA GONFIEZZA, E DIMINVTIONE DELLE

Colonne, de gli Intercolunnij, e de' Pilaſtri. Cap. XIII

E COLONNE di ciaſcun'ordine ſi deono formare in modo che la parte di ſopra ſia più ſottile di quella di ſotto, e nel mezo habbiano alquanto di gonfiezza. Nelle diminutioni ſi oſſerua, che quâto le colonne ſono più lûghe, tanto meno diminuiſcono, eſſendo che l'altezza da ſe faccia l'effetto del diminuire per la diſtanza: però ſe la colonna ſarà alta ſino à quindeci piedi; ſi diuiderà la groſſezza da baſſo in ſei parti e meza, e di v. e meza ſi farà la groſſezza di ſopra: Se da xv. à xx. ſi diuiderà la groſſezza di ſotto in parti vij. e vj. e mezo ſarà la groſſezza di ſopra: ſimilmente di quelle, che ſaranno da xx. ſino à trenta; ſi diuiderà la groſſezza di ſotto in parti viij. e vij. di quelle ſarà la groſſezza di ſopra: e coſi quelle colône, che ſarâno più alte, ſi diminuirâno ſecôdo il detto modo per la rata parte, come c'inſegna Vitruuio al cap. ij. del iij. lib. Ma come debba farſi la gôfiezza nel mezo; non habbiamo da lui altro che vna ſemplice promeſſa: e perciò diuerſi hanno di ciò diuerſamente detto. Io ſono ſolito far la ſacoma di detta gonfiezza in queſto modo. Partiſco il fuſto della colonna in tre parti eguali, e laſcio la terza parte da baſſo diritta à piombo, à canto l'eſtremità della quale pongo in taglio vna riga ſottile alquanto, lunga come la colonna, ò poco più, e muouo quella parte, che auanza dal terzo in ſuſo, e la ſtorco fin che'l capo ſuo giunga al punto della diminutione di ſopra della colonna ſotto il collarino: e ſecondo quella curuatura ſegno: e coſi mi viene la colonna alquanto gonfia nel mezo, e ſi raſtrema molto garbatamente. E benche io non mi habbia potuto imaginare altro modo più breue, & eſpedito di queſto, e che rieſca meglio; mi ſon nondimeno maggiormente côfermato in queſta mia inuentione, poi che tanto è piaciuta à meſſer Pietro Cattaneo, hauendogliela io detta, che l'ha poſta in vna ſua opera di Architettura, con la quale ha non poco illuſtrato queſta profeſsione.

 

 

 A, B, La terza parte della colonna, che ſi laſcia diritta à piombo.

B, C, I due terzi che ſi vanno diminuendo

 C, Il punto della diminutione ſotto il collarino.

 

 

 

 

 

Gli intercolunnij, cioè ſpatij fra le colonne ſi poſſono fare di vn diametro e mezo di colonna, e ſi toglie il diametro nella parte più baſſa della colonna; di due diametri; di due, & vn quarto; di tre, & ancho maggiori: Ma non gli uſarono gli Antichi maggiori di tre diametri di colonna, fuor che nell'ordine Toſcano, nel quale vſandoſi lo Architraue di legno; faceuano gli intercolunnij molto larghi; nè minori di vn diametro, e mezo, e di queſto ſpazio ſi ſeruirono all'hora maſsimamente, quando faceuano le colonne molto grandi. Ma quegli intercolunnij più degli altri approuarono, che fuſſero di due diametri di colonna, & vn quarto; e queſta dimandarono bella, & elegante maniera d'intercolunnij. Et ſi deue auertire che tra gli intercolunnij, ouero ſpatij, e le colonne deue eſſere proportione, e corriſpondenza; percioche ſe negli ſpatij maggiori ſi porranno colonne ſottili; ſi leuerà grandiſſima parte dell'aſpetto, eſſendo che per lo molto aere, che ſarà tra i uani, ſi ſcemerà molto della loro groſſezza; e ſe per lo contrario nelli ſpatij ſtretti ſi faranno le colonne groſſe, per la ſtrettezza, & anguſtia de gli ſpatij faranno vn'aſpetto gonfio, e ſenza gratia. E però ſe gli ſpatij eccederanno tre diametri; ſi faranno colonne groſſe per la ſettima parte della loro altezza, come ho oſſeruato di ſotto nell'ordine Toſcano. Ma ſe gli ſpatij ſaranno tre diametri; le colonne ſaranno lunghe ſette teſte e meza, ouero otto, come nell'ordine Dorico: e ſe di due, & vn quarto; le colonne ſaranno lunghe noue teſte, come nel Ionico: e ſe di due, ſi faranno le colonne lunghe noue teſte e meza, come nel Corinthio: e finalmente ſe ſaranno di vn diametro e mezo; ſaranno le colonne lunghe dieci teſte, come nel Compoſito. Ne' quali ordini ho hauuto queſto riguardo, accioche ſiano come vn'eſempio di tutte queſte maniere d'intercolunnij: lequali ci ſono inſegnate da Vitruuio al cap. ſopradetto. Deono eſſere nelle fronti de gli edificij le colonne pari: accioche nel mezo venga vn'intercolunnio, il quale ſi farà alquanto maggiore de gli altri, accioche meglio ſi veggano le porte, e le entrate, che ſi ſogliono mettere nel mezo; e queſto quâto à i colonnati ſemplici. Ma ſe ſi faranno le Loggie co i pilaſtri, coſi ſi douranno diſporre, che i pilaſtri non ſiano manco groſsi del terzo del uano, che ſarà tra pilaſtro, e pilaſtro: e quelli, che ſaranno ne i cantoni, andaranno groſsi per li due terzi; accioche gli angoli della fabrica uengano ad eſſere ſodi, e forti. E quando haueranno à ſoſtentare grandiſsimo carico, come ne gli edifici molto grandi, all'hora ſi faranno groſsi per la metà del vano, come ſono quelli del Theatro di Vicenza, e dell'Anfitheatro di Capua; ouero per li due terzi, come quelli del Theatro di Marcello in Roma; e del Theatro di Ogubio: il quale hora è del Sig. Lodouico de' Gabrielli gentil'huomo di quella Città. Gli fecero gli Antichi alcuna uolta ancho tanto groſsi, quâto era tutto il vano, come nel Theatro di Verona in quella parte, che non è ſopra il Monte. Ma nelle fabriche priuate non ſi faranno nè meno groſsi del terzo del vano, nè più de i due terzi, & douerebbono eſſer quadri: ma per ſcemare la ſpeſa, e per fare il luogo da paſſeggiare più largo ſi faranno manco groſsi per fianco di quello, che ſiano in fronte, e per adornar la facciata; ſi porranno nel mezo delle fronti loro meze colonne, ouero altri pilaſtri, che tolgano ſuſo la cornice, che ſarà ſopra gli archi della Loggia; e ſaranno della groſſezza, che richiederanno le loro altezze, ſecondo ciaſcun ordine, come ne i ſeguenti capitoli & diſegni ſi uedrà. A intelligenza de' quali (acciò ch'io non habbia à replicare il medeſimo più volte) è da ſaperſi, ch'io nel partire, e nel miſurare detti ordini non ho uoluto tor certa, e determinata miſura, cioè particolare ad alcuna Città, come, braccio, ò piede, ò palmo; ſapendo che le miſure ſono diuerſe, come ſono diuerſe le Città, e le regioni: Ma imitando Vitruuio, il quale partiſce, e diuide l'ordine Dorico con una miſura cauata dalla groſſezza della colonna, laquale è commune à tutti, e da lui chiamata Modulo; mi ſeruirò ancor io di tal miſura in tutti gli ordini, e ſarà il Modulo il diametro della colonna da baſſo diuiſo in minuti ſeſſanta, fuor che nel Dorico: nel quale il Modulo ſarà per il mezo diametro della colonna, e diuiſo in trenta minuti; perche coſi rieſce più commodo ne' compartimenti di detto ordine. Onde potrà ciaſcuno facendo il Modulo maggiore, e minore ſecondo la qualità della fabrica ſeruirſi delle proportioni, & delle ſacome diſegnate à ciaſcun'ordine conuenienti.

 

DELL’ORDINE TOSCANO. Cap. XIIII.

'ORDINE Toſcano, per quâto ne dice Vitruuio, e ſi uede in effetto, è il più ſchietto, e ſemplice di tutti gli ordini dell'Architettura: percioche ritiene in ſe di quella primiera antichità, e manca di tutti quegli ornamêti, che rendono gli altri riguardeuoli, e belli. Queſto hebbe origine in Toſcana nobiliſsima parte di Italia, onde ancora ſerba il nome. Le colonne cô baſa, e capitello deono eſſer lunghe ſette moduli, e ſi raſtremano di ſopra la quarta parte della loro groſſezza. Se ſi faranno di queſto ordine colonnati ſemplici; ſi potranno fare gli ſpatij molto grandi: perche gli Architraui ſi fanno di legno, e però rieſce molto commodo per l'uſo di Villa, per cagione de' Carri, & d'altri iſtrumenti ruſtichi, & è di picciola ſpeſa: Ma ſe ſi faranno porte ò loggie con gli Archi; ſi ſeruaranno le miſure poſte nel diſegno, nel quale ſi ueggono diſpoſte, & incatenate la pietre, come pare à me che ſi dourebbe fare, quando ſi faceſſe di pietra: il che ho auertito ancho nel fare i diſegni de gli altri quattro ordini: e queſto diſponere, e legare inſieme le pietre ho tolto da molti Archi Antichi, come ſi uederà nel mio libro de gli Archi: & in queſto ho uſato grandiſsima diligenza.

                     A, Architraue di legno.

                     B, Traui, che fanno la gronda.

 

I piedeſtili, che ſi faranno ſotto le colonne di queſt'ordine; ſaranno alti vn modulo, e ſi faranno ſchietti. L'Altezza della baſa è per la metà della groſſezza della colonna. Queſta altezza ſi diuide in due parti eguali: vna ſi dà all'orlo, ilquale ſi fa à ſeſta: l'altra ſi diuide in quattro parti, una ſi dà al liſtello, il quale ſi può ancho fare vn poco manco; & altramente ſi dimanda Cimbia, & in queſt'ordine ſolo è parte della Baſa: perche in tutti gli altri è parte della colonna: e l'altre tre al toro, ouer baſtone. Ha queſta baſa di ſporto la ſeſta parte del diametro della colonna. Il Capitello è alto ancor egli per la metà della groſſezza della colonna da baſſo: e diuideſi in tre parti eguali: vna ſi dà all'Abaco, il quale per ſua forma uolgarmente ſi dice Dado: l'altra all'Ouolo: e la terza ſi diuide in ſette parti. D'vna ſi fa il liſtello ſotto l'ouolo, e l'altre ſei reſtano al collarino. L'Aſtragolo è alto il doppio del liſtello ſotto l'ouolo: e il ſuo centro ſi fa ſu la linea, che caſchi à piombo da detto liſtello, e ſopra l'iſteſſa cade lo ſporto della cimbia: la quale è groſſa quanto il liſtello. Lo ſporto di queſto capitello riſponde ſu'l viuo della colonna da baſſo. Il ſuo Architraue ſi fa di legno tanto alto quanto largo, e la larghezza non eccede il viuo della colonna di ſopra: Le traui, che fanno la gronda hanno di proggettura, ò vogliam dire di ſporto, il quarto della lunghezza delle colonne. Queſte ſono le miſure dell'ordine Toſcano, come c'inſegna Vitruuio.

                     A, Abaco.                                              F, Viuo della colonna da baſſo.

                     B, Ouolo.                                               G, Cimbia.

                     C, Collarino.                                          H, Baſtone.

                     D, Aſtragolo.                                         I, Orlo.

                     E, Viuo della colonna di ſopra.           k, Piedeſtilo.

Le ſacome poſte à canto la pianta della baſa, e del capitello ſono delle impoſte de gli archi.

Ma ſe ſi faranno gli Architraui di pietra; ſi ſeruarà quanto è ſtato detto di ſopra de gli intercolunnij. Si veggono alcuni edificij Antichi, i quali ſi poſſono dire eſſer fatti di queſt'ordine: perche tengono in parte le medeſime miſure, come è l'Arena di Verona, l'Arena, e il Theatro di Pola, e molti altri: da i quali ho preſe le ſacome coſi della Baſa, del capitello, dell'architraue, del fregio, e delle cornice poſte nell'ultima tauola di queſto capitolo; come ancho quelle dell'impoſte de' uolti, e di tutti queſti edificij porrò i diſegni ne' miei libri dell'Antichità.

                     A, Gola diritta.

                     B, Corona.

                     C, Gocciolatoio, e gola diritta.

                     D, Cauetto.

                     E, Fregio.

                     F, Architraue.

G, Cimacio.

H, Abaco.                                                 

I, Gola diritta.                              

k, Collarino.}

 

del Capitello

                     L, Aſtragalo.

                     M, Viuo della colonna ſotto il capitello.

                     N, Viuo della colonna da baſſo.

                     O, Cimbia della colonna.

P, Baſtone, e gola.

Q, Orlo.

}

 

Della Baſa

 

Al dritto dell'Architraue ſegnato F, vi è la ſacoma d'vn Architraue fatto più delicatamente.

 

 

 

DELL'ORDINE DORICO. Cap. XV.

'ORDINE Dorico hebbe principio, e nome da i Dori popoli Greci, che habitarono in Aſia. Le colonne ſe ſi faranno ſemplici ſenza pilaſtri deono eſſer lunghe ſette teſte e meza, ouero otto. Gli intercolunnij ſono poco meno di tre diametri di colonna, e queſta maniera di colonnati da Vitruuio è detta Diaſtilos. Ma ſe ſi appoggieranno à i pilaſtri; ſi faranno con baſa, e capitello lunghe diceſette moduli, & vn terzo; & è da auertire, che (come ho detto di ſopra al cap. xiij.) il modulo in queſt'ordine ſolo è mezo il diametro della colonna diuiſo in minuti trenta, & in tutti gli altri ordini è il diametro intiero diuiſo minuti ſeſſanta.

Negli Antichi non ſi vede Piedeſtilo à queſt'ordine, ma ſi bene ne' moderni: però volendouelo porre; ſi farà che'l Dado ſia quadro, e da lui ſi piglierà la miſura de gli ornamenti ſuoi: perche ſi diuiderà in quattro parti vguali, e la baſa co'l ſuo zocco ſarà per due di quelle; e per vna la Cimacia, alla quale deue eſſere attaccato l'orlo della baſa della colonna. Di queſta ſorte piedeſtili ſi vedono ancho nell'ordine Corinthio, come in Verona nell'Arco, che ſi dice de' Lioni. Io ho poſto più maniera di ſacome, che ſi ponno accommodare al Piedeſtilo di queſt'ordine: le quali tutte ſono belle, e cauate da gli Antichi, e ſono ſtate miſurate diligentiſsimamente. Non ha queſt'ordine Baſa propria: onde in molti edificij ſi veggono le colonne ſenza baſe, come in Roma nel Theatro di Marcello, nel Tempio della Pietà vicino à detto Theatro, nel Theatro di Vicenza, & in diuerſi altri luoghi. Ma alcuna uolta ui ſi pone la Baſa Attica: laquale accreſce molto di bellezza, e la ſua miſura è queſta. L'altezza è per la metà del diametro della colonna, e ſi diuide in tre parti vguali: vna ſi dà al Plinto ò Zocco: l'altre due ſi diuidono in quattro parti, e d'vna ſi fa il baſtone di ſopra: l'altre, che reſtano ſi partiſcono in due, & vna ſi dà al baſtone di ſotto: l'altra al Cauetto co' ſuoi liſtelli: percioche ſi partirà in ſei parti: d'una ſi farà il liſtello di ſopra: d'un'altra quel di ſotto: e quattro reſteranno al cauetto. Lo ſporto è la ſeſta parte del diametro della colonna: La Cimbia ſi fa per la metà del baſtone di ſopra facendoſi diuiſa dalla baſa, il ſuo ſporto è la terza parte di tutto lo ſporto della baſa. Ma ſe la baſa e parte della colonna ſaranno di un pezzo; ſi farà la Cimbia ſottile, come ſi uede nel terzo diſegno di queſt'ordine, oue ſono ancho due maniere d'impoſte de gli Archi.

                   A, Viuo della colonna.

                   B, Cimbia.

                   C, Baſtone di ſopra.

                   D, Cauetto co' liſtelli.

                   E, Baſtone di ſotto.

                   F, Plinto, ouero Zocco.

}G, Cimacia.

H, Dado.

I, Baſa.

 

del Piedeſtilo

 

k, Impoſte de gli archi.

 

 

 

Il capitello deue eſſere alto la metà del diametro della colonna: e ſi diuide in tre parti: quella di ſopra ſi dà all'Abaco, e cimacio: il cimacio è delle cinque parti di quella le due, e ſi diuide in tre parti: d'una ſi fà il Liſtello, e dell'altre due la Gola. La ſeconda parte principale ſi diuide in tre parti uguali: una ſi dà à gli anelli, ò quadretti: i quali ſono tre uguali: l'altre due reſtano all'ouolo: il quale ha di ſporto i due terzi della ſua altezza. La terza parte poi ſi dà al collarino. Tutto lo ſporto è per la quinta parte del diametro della colonna. L'Aſtragolo, ò Tondino è alto quanto ſono tutti tre gli anelli, e ſporge in fuori al uiuo della colonna da baſſo. La Cimbia è alta per la metà del Tondino: il ſuo ſporto è à piombo del centro di eſſo Tondino. Sopra il capitello ſi fa l'Architraue: il quale deue eſſer alto la metà della groſſezza della colonna, cioè un modulo. Si diuide in ſette parti: d'una ſi fa la Tenia, ouero benda; e tanto ſe le dà di ſporto: ſi torna poi à diuidere il tutto in parti ſei, & una ſi dà alle goccie: le quali deono eſſer ſei, & al Liſtello, che è ſotto la Tenia, che è per il terzo di dette goccie. Dalla Tenia in giuſo ſi diuide il reſto in ſette parti: tre ſi danno alla prima faſcia, e quattro alla ſeconda. Il Fregio va alto vn modulo e mezo: il Triglifo è largo vn modulo: il ſuo capitello è per la ſeſta parte del modulo. Si diuide il Triglifo in ſei parti: due ſi danno a' due canali di mezo: vna a' due mezi canali nelle parti di fuori, e l'altre tre fanno gli ſpatij, che ſono tra detti canali. La Metopa, cioè ſpatio fra Triglifo, e Triglifo deue eſſere tanto larga quanto alta. La Cornice deue eſſere alta vn modulo, & vn ſeſto, e ſi diuide in parti cinque, e meza: due ſi danno al Cauetto, & Ouolo. Il Cauetto è minor dell'Ouolo, quanto è il ſuo liſtello: le altre tre e meza ſi danno alla corona, ò cornice, che volgarmente ſi dice Gocciolatoio: & alla Gola riuerſa, & diritta. La Corona deue hauer di ſporto delle ſei parti del modulo le quattro, e nel ſuo piano che guarda in giù, & ſporta in fuori per il lungo ſopra i Triglifi ſei goccie, e per il largo tre co' ſuoi liſtelli, e ſopra le Metope alcune roſe. Le goccie vanno rotonde, e riſpondono alle goccie ſotto la Tenia: lequali vâno in forma di campana. La Gola ſarà più groſſa della corona la ottaua parte: ſi diuide in parti otto, due ſi danno all'orlo, e ſei reſtano alla Gola: la quale ha di ſporto le ſette parti e meza. Onde l'Architraue, il Fregio, e la Cornice vengono ad eſſer alti la quarta parte dell'altezza della colonna. E queſte ſono le miſure della Cornice ſecondo Vitruuio: dalla quale mi ſono alquanto partito alterandola de' membri, & facendola vn poco maggiore.

                     A, Gola diritta.

                     B, Gola riuerſa.

                     C, Gocciolatoio.

                     D, Ouolo.

                     E, Cauetto.

                     F, Capitello del Triglifo.

                     G, Triglifo.

                     H, Metopa.

                     I, Tenia.

                     k, Goccie.

                     L, Prima faſcia.

                     M, Seconda faſcia.

                     Y, Soffitto del Gocciolatoio.

                                           Le parti del Capitello

                     N, Cimacio.

                     O, Abaco.

                     P, Ouolo.

                     Q, Gradetti.

                     R, Collarino.

                     S, Aſtragolo.

                     T, Cimbia.

                     V, Viuo della Colonna.

                     X, Pianta del capitello: & il Modulo diuiſo in trenta minuti.

           

DELL'ORDINE IONICO. Cap. XVI.

'ORDINE Ionico hebbe origine nella Ionia prouincia dell'Aſia, e di queſt'ordine ſi legge, che fu edificato in Efeſo il tempio di Diana. Le colonne con capitello, e baſa ſono lunghe noue teſte, cioè noue moduli: perche teſta, s'intende il diametro della colonna da baſſo. L'Architraue, il Fregio, e la Cornice ſono per la quinta parte dell'altezza della colonna: nel diſegno de' colonnati ſemplici ſono gli intercolunnij di due diametri, & vn quarto: & queſta è la più bella, e commoda maniera d'intercolunnij: e da Vitruuio è detta Euſtilos. In quello de gli Archi, i pilaſtri ſono per la terza parte del vano, e gli archi ſono alti in luce due quadri.

Se alle colonne Ioniche ſi porrà Piedeſtilo, come nel diſegno de gli Archi; egli ſi farà alto, quanto ſarà la metà della larghezza della luce dell'Arco, e ſi diuiderà in parti ſette e meza, di due ſi farà la Baſa, d'vna la Cimacia, e quattro, e meza reſteranno al Dado, cioè piano di mezo. La baſa dell'ordine Ionico è groſſa mezo modulo, e di diuide in tre parti: vna ſi dà al Zocco, il ſuo ſporto è la quarta, & ottaua parte del modulo, l'altre due ſi diuidono in ſette: di tre ſi fà il baſtone, l'altre quattro di nuouo ſi diuidono in due, & vna ſi dà al cauetto di ſopra, e l'altra à quello di ſotto: il quale douerà hauere più ſporto dell'altro. Gli aſtragali deono eſſere la ottaua parte del cauetto: la Cimbia della colonna è per la terza parte del baſtone della baſa: ma ſe ſi farà la baſa congiunta con parte della colonna; ſi farà la Cimbia più ſottile, come ho detto ancho nel Dorico. Ha di ſporto la Cimbia la metà dello ſporto già detto. Queſte ſono le miſure della baſa Ionica, ſecondo Vitruuio: Ma perche in molti edificij Antichi ſi veggono à queſt'ordine baſe Attiche, & à me più piacciono; ſopra il piedeſtilo ho diſegnato l'Attica con quel baſtoncino ſotto la Cimbia; non reſtando però di fare il diſegno di quella, che c'inſegna Vitruuio. I diſegni L, ſono due ſacome differenti per far l'impoſte de gli Archi, e di ciaſcuna vi ſono notate le miſure per numeri: i quali ſignificano i minuti del Modulo, come ſi ha fatto in tutti gli altri diſegni. Sono queſte impoſte alte la metà di più di quel ch'è groſſo il pilaſtro, che tol ſuſo l'Arco.

                     A, Viuo della colonna.

                     B, Tondino con la Cimbia, e ſono membri della colonna.

                     C, Baſtone ſuperiore.

                     D, Cauetto.

                     E, Baſtone inferiore.

                     F, Orlo attaccato alla Cimacia del Piedeſtilo.        

}G, Cimacia à due modi.

H, Dado.                                     

I, Baſa à due modi.

k, Orlo della Baſa.

 

Del Piedeſtilo

                     L, Impoſte de gli Archi.

 

Per fare il capitello ſi diuide il piede della colonna in diciotto parti, e dicenoue di queſte parti è la larghezza, e la lunghezza dell'Abaco: e la metà è l'altezza del capitello con le uolute: onde viene ad eſſer alto noue parti, e meza. Vna parte e meza ſi dà all'Abaco co'l ſuo Cimacio: l'altre otto reſtano alla Voluta: la quale ſi fa in queſto modo. Dall'eſtremità del Cimacio al di dentro ſi pone vna parte delle decinoue, e dal punto fatto ſi laſcia cadere vna linea à piombo: la quale diuide la Voluta per mezo, e ſi dimanda Catheto: e doue in queſta linea è il punto, che ſepara le quattro parti e meza ſuperiori, e le tre e meza inferiori, ſi fa il centro dell'occhio della Voluta: il diametro del quale è vna delle otto parti: e dal detto punto ſi tira vna linea, la quale incrociata ad angoli retti co'l catheto; uiene à diuidere la voluta in quattro parti. Nell'occhio poi ſi forma vn quadrato, la cui grandezza è il ſemidiametro di detto occhio, e tirate le linee diagonali; in quelle ſi fanno i punti, oue deue eſſer meſſo nel far la Voluta il piede immobile del compaſſo: e ſono, computatoui il centro dell'occhio, tredici centri: e di queſti l'ordine che ſi deue tenere; appare per li numeri poſti nel diſegno. L'Aſtragolo della colonna è al diritto dell'occhio della Voluta. Le Volute uanno tanto groſſe nel mezo, quanto è lo ſporto dell'Ouolo: ilquale auanza oltra l'Abaco tanto, quanto è l'occhio della Voluta. Il canale della Voluta, ua al paro del viuo della colonna. L'Aſtragalo della colonna gira per ſotto la Voluta, e ſempre ſi vede, come appar nella pianta, & è naturale che vna coſa tenera, come è finta eſſer la Voluta; dia luogo ad vna dura, come è l'Aſtragolo: e ſi diſcoſta la Voluta da quello ſempre vgualmente. Si ſogliono fare ne gli angoli de' colonnati, ò portici di ordine Ionico i capitelli, c'habbiano le Volute, non ſolo nella fronte, ma ancho in quella parte, che facendoſi il capitello, come ſi ſuol fare; ſarebbe il fianco: onde uengono ad hauere la fronte da due bande, e ſi dimandano capitelli angolari: i quali come ſi facciano; dimoſtrerò nel mio libro de i Tempij.

                     A, Abaco.

                     B, Canale, ouero incauo della Voluta.

                     C, Ouolo.

                     D, Tondino ſotto l'Ouolo.

                     E, Cimbia

                     F, Viuo della Colonna.

                     G, Linea detta Catheto.

Nella pianta del capitello ſono i detti membri contraſegnati con l'iſteſſe lettere.

                     S, L'occhio della uoluta in forma grande.

               Membri della Baſa ſecondo Vitruuio.

                     k, Viuo della Colonna.

                     L, Cimbia.

                     M, Baſtone.

                     N, Cauetto primo.

                     O, Tondini.

                     P, Cauetto ſecondo.

                     Q, Orlo.

                     R, Sporto.

L'Architraue, il Fregio, e la Cornice ſono (come ho detto) per la quinta parte dell'altezza della colonna: e ſi diuide il tutto in parti dodeci. L'Architraue è parti quattro: il Fregio tre, e la Cornice cinque. L'Architraue ſi diuide in parti cinque, e d'vna ſi fa il ſuo Cimacio: e il reſto ſi diuide in dodici: tra ſi danno alla prima faſcia, e al ſuo Aſtragalo, quattro alla ſeconda, & all'aſtragalo, e cinque alla terza. La cornice ſi diuide in parti ſette, e tre quarti: due ſi danno al Cauetto, & Ouolo, due al modiglione: & tre, e tre quarti alla corona, e gola: e ſporge tanto in fuori, quanto è groſſa. Io ho diſegnato la fronte, il fianco, e la pianta del Capitello, e l'Architraue, il Fregio, e la Cornice con gli intagli, che ſe li conuengono.

                     A, Gola diritta.

                     B, Gola riuerſa.

                     C, Gocciolatoio.

                     D, Cimacio de i modiglioni.

                     E, Modiglioni.

                     F, Ouolo.

                     G, Cauetto.

                     H, Fregio.

                     I, Cimacio dell'Architraue.

                     k, Prima faſcia.

                     L, Seconda faſcia.

                     M, Tertia Faſcia.

                                           Membri del Capitello

                     N, Abaco.

                     O, Incauo della Voluta.

                     P, Ouolo.

                     Q, Tondino della Colonna, ouero Aſtragolo.

                     R, Viuo della Colonna.

                Doue ſono le Roſe è il Soffitto della cornice tra vn modiglione, e l’altro.

 

IL PRIMO LIBRO - PARTE 3 (CAPITOLI XVII - XXIX)